Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

FANS: si rischia per non soffrire

È la DDW (Digestive Disease Week) - sotto la cui egida si riuniscono le più importanti associazioni americane nel settore della Gastroenterologia e Chirurgia Endoscopica - a lanciare l’allarme. Nonostante sia di molto aumentata la consapevolezza dei rischi legati all’uso dei FANS, sono ancora molti ad assumerne a dosaggi più elevati di quelli consigliati. Le conseguenze? Una lista infinita di effetti collaterali ed una percentuale veramente impressionante di morbosità/mortalità.
FANS: si rischia per non soffrire

All’annuale riunione della DDW (New Orleans, 15-20 maggio 2004), il messaggio è stato chiaro. “La percentuale di americani – hanno detto i gastroenterologi presenti al simposio – che è consapevole dei rischi legati all’uso indiscriminato di FANS per attenuare il dolore è passata, in cinque anni, dal 18% al 59%. Purtroppo, a questa consapevolezza non è corrisposto un altrettanto razionale comportamento…”. Ebbene, sì. Più del 44% delle persone intervistate afferma, infatti, di assumere i FANS in dosi assolutamente più elevate e per tempi molto superiori a quelli consigliati dal medico.
Il risultato? “I FANS – affermano gli esperti – restano sempre la prima causa di ulcera gastroduodenale…Senza contare gli effetti avversi che si registrano a carico di altri apparati, con complicanze renali, epatiche, cardiovascolari, ematiche, cutanee e nervose.”
Ma il dato davvero impressionante è quello relativo alla morbosità/mortalità da FANS. “L’uso ed abuso di questi farmaci hanno portato negli Stati Uniti a più di 103.000 ospedalizzazioni e a 16.500 decessi all’anno.”
Che fare, allora? Ancora una volta, riportiamo i consigli degli esperti. “Usiamo i FANS – si è detto alla DDW 2004 – con appropriatezza, seguendo, cioè, le prescrizioni del medico e magari in combinazione con altre sostanze, che ne consentano l’abbreviazione dei tempi di utilizzo. Solo così, potremo ricavarne il massimo beneficio terapeutico ed ammortizzarne al minimo i rischi.”