Condroprotettori: uno studio su larga scala.
Risale al 1998 il progetto di questo studio clinico su vasta scala dell’NIH che, a maggio 2004, ha incluso 1558 pazienti con diagnosi clinica e radiografica di gonartrosi. Obiettivo: testare l’efficacia di glucosamina e condroitin solfato – somministrati per via orale per un periodo di 24 settimane – nel ridurre il dolore e migliorare la funzionalità articolare di questi pazienti.
“I soggetti – spiegano gli esperti dell’NIH – sono stati suddivisi in cinque gruppi, trattati rispettivamente con i condroprotettori, da soli o in combinazione, con un FANS – il celecoxib – solitamente impiegato nel controllo del dolore da artrosi ed, infine, con placebo”. Il disegno dello studio prevede una valutazione clinica e radiografica a periodicità mensile ed uno stretto monitoraggio del miglioramento sintomatologico, nonché delle possibili reazioni avverse a queste sostanze. “Abbiamo anche messo a punto – spiegano ancora i coordinatori del trial multicentrico – uno studio secondario, in cui circa la metà dei pazienti arruolati nel GAIT continuerà per altri 18 mesi la supplementazione con condroprotettori. In questo caso, il nostro obiettivo è quello di valutare l’influenza di queste sostanze sulla progressione dell’artrosi del ginocchio. E ciò sarà possibile confrontando le radiografie eseguite all’inizio dello studio con quelle effettuate dopo 1-2 anni di trattamento.”
Marzo 2005 è la data che l’NIH stesso indica come conclusione dello studio multicentrico. Uno studio di indubbia importanza, sicuramente destinato a fornire importanti informazioni sull’efficacia, sia strutturale che sintomatica a lungo termine, dei condroprotettori orali.
Maggiori informazioni sullo studio clinico nel sito http://nccam.nih.gov/news/19972000/121100/qa.htm