Diagnosi di razza della malattia parodontale del cane
Journal of Small Animal Practice pubblica a libero accesso un quadro epidemiologico aggiornato della malattia parodontale del cane. A cominciare dai dati di prevalenza che, a paziente sveglio, registrano una prevalenza compresa tra il 9,3 e il 18,2% sui 3884 soggetti indagati. Percentuali che si innalzano tra il 44 e il 100% quando i cani sono esaminati in sedazione.
Molto interessante anche il profilo della malattia parodontale in rapporto alla razza (approccio BOA, Breed-Oriented Approach).
“Le razze maggiormente predisposte sono sicuramente quelle di taglia toy e piccola.” Yorkshire Terrier, seguiti da Cocker Spaniel, Jack Russell Terrier e Miniature Schnauzers sono in testa alla classifica. Nemmeno i cani di media e grossa taglia però si salvano. Tant’è che nella “Top Ten” delle razze predisposte figurano Alani, Pastori Tedesco, Bassethound, Labrador e Staffordshire Bull Terrier.
La vasta indagine epidemiologica di JSAP traccia un quadro circostanziato anche dei tanti fattori di rischio della malattia parodontale: la predisposizione genetica; la compromissione immunitaria conseguente all’invecchiamento; la morfologia del cavo orale, con i cani di piccola taglia che tendono a maggior accumulo di placca e tartaro in funzione del sovraffollamento (crowding) degli elementi dentari; fattori nutrizionali specifici, come ad esempio i livelli circolanti di calcio; la concomitanza di altre malattie, dai dismetabolismi alle immunodeficienze; e soprattutto la scarsa igiene orale, rivelatasi direttamente proporzionale alla gravità di gengiviti e parodontiti.
Foto di copertina © Margherita Gracis
Wallis C, Holcombe LJ. A review of the frequency and impact of periodontal disease in dogs. J Small Anim Pract 2020; 61: 529-540