C’è dell’altro oltre ai corticosteroidi?
VETERINARY PRACTICE – 2018
Traduzione integrale di un articolo pubblicato in due parti sui fascicoli di Settembre e Ottobre 2018 del mensile Britannico per il medico veterinario Veterinary Practice
Traduzione a cura di: Innovet Italia Srl
CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica)
© 2019 Innovet Italia
Email: cedis@innovet.it – Web: www.innovet.it
Presentazione
“In dermatologia, come in altre discipline, i gatti non sono da considerarsi dei “piccoli cani”. I gatti hanno infatti manifestazioni cliniche specifiche… e diversi percorsi e modalità di diagnosi, diagnosi differenziali e trattamenti.”
Inizia così la prima parte dell’articolo di “Veterinary Practice” che Chiara Noli, prima italiana diplomata al College Europeo di Dermatologia Veterinaria (ECVD) ed esperta dermatologa di fama internazionale, dedica alla descrizione e agli articolati percorsi diagnostici dei segni clinici più frequenti di allergia felina: il prurito facciale, l’alopecia autoindotta, la dermatite miliare, la placca eosinofilica e il granuloma eosinofilico.
La seconda parte dell’articolo di “Veterinary Practice” è interamente dedicata alla terapia della dermatite allergica felina. “Il successo della gestione della dermatite atopica – scrive in esordio Noli – transita per l’educazione del proprietario e una combinazione di terapie eziologiche, sintomatiche e antimicrobiche.”
Segue la spiegazione delle principali terapie farmacologiche e non, di cui vengono dettagliati modalità d’uso, effetti e punti di debolezza. Un paragrafo specifico viene dedicato alla PEA (Palmitoiletanolamide) che, somministrata per via orale nella forma ultramicronizzata più attiva e biodisponibile (PEA-um), “ha il vantaggio di un’eccellente tollerabilità, può essere usata nei casi da lievi a moderati, oppure associata ai corticosteroidi per ridurne la dose.”
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