I gatti ci cambiano dentro
Che gli animali domestici condividano con i proprietari non solo il divano di casa, ma anche le popolazioni di microbi (microbiota) che colonizzano l’intestino, non è una novità.
Lo studio di ricercatori della Hainan Medical University di Haiku (Cina), ora pubblicato su Plos One, va anche più nel dettaglio, dimostrando che convivere con un gatto può avere positive ripercussioni sul microbiota e, dunque, sulla salute generale del proprietario.
Dall’analisi dei microbi intestinali di 428 individui, di cui 214 possedevano un gatto, è emerso che i proprietari di gatti presentano livelli intestinali diminuiti di Proteobatteri, unitamente a un significativo incremento di Enterobatteri, secondo una modifica dell’ecosistema intestinale che tende al riequilibrio dei diversi Phyla microbici e che nello studio si è dimostrata particolarmente accentuata nelle donne normo-peso. Tali significative perturbazioni si accompagnano anche alla variazione di 50 pathways metabolici, compresi quelli coinvolti nel metabolismo di aminoacidi, vitamine e lipidi.
In sintesi, ciò significa che il possesso di un gatto potrebbe indurre una maggior sintesi di vitamine del gruppo B e aminoacidi, nonché un miglioramento del metabolismo dei carboidrati e degli acidi grassi a catena corta, in grado di influenzare positivamente l’ambiente intestinale e regolare il metabolismo energetico dell’ospite.
Tutti da verificare i reali effetti salutistici della convivenza “gattosa”. Resta il fatto che, indipendentemente da studi scientifici pubblicati, chi abita con uno o più gatti sa benissimo quanto la loro compagnia abbia vantaggi straordinari: sostiene la mente, favorisce il benessere del corpo e accende il cuore con emozioni inaspettate e affetto imperituro.
Du G, Huang H, Zhu Q, Ying L. Effects of cat ownership on the gut microbiota of owners. Plos One 2021; 16(6):e0253133. doi: 10.1371/journal.pone.0253133