Come vivono gli animali in città? Il report Legambiente 2022
Legambiente ha recentemente pubblicato il X rapporto “Animali in città”, indagine che valuta le performance 2020 delle Amministrazioni comunali e delle Aziende sanitarie in merito ai servizi offerti ai cittadini che hanno animali d’affezione. Il report fa un focus anche sulla convivenza in città fra animali padronali e selvatici.
All’indagine, che si basa sui dati 2020, hanno risposto 656 amministrazioni comunali (8,3% del campione contattato) e 50 Aziende sanitarie (44,6% del campione).
Il 47% dei Comuni rispondenti dichiara di avere un ufficio o un servizio dedicato agli animali e il 76% delle Aziende sanitarie di avere almeno un canile sanitario. Tuttavia, solo 1 Comune su 13 raggiunge performance sufficienti.
Prato, Verona e Modena i Comuni più virtuosi. Fra le Aziende sanitarie, salgono sul podio Ats Brescia, Ats della Montagna (Sondrio, Valtellina, Valcamonica) e ATS Vercelli.
Sul fronte dei costi, nel 2020 la spesa pubblica nel settore si attesta intorno ai 193 milioni di euro, pari a 14 volte la somma destinata a tutte le 31 aree marine protette. La parte più rilevante di questi costi, circa il 61.8%, è assorbita dalla gestione dei canili comunali, le cui prestazioni si rivelano spesso insufficienti.
Le adozioni di cani nei canili diminuiscono del 20% rispetto al 2019, mentre cresce di oltre un terzo il numero di gatti adottati.
Il tema del controllo demografico rimane l’ambito in cui si registrano le performance più carenti: meno della metà delle Aziende sanitarie (40%) dichiara, infatti, di effettuare azioni di prevenzione del randagismo attraverso politiche di sterilizzazione.
Dal lato della biodiversità animale, il tasso di conoscenza risulta ancora basso: solo il 7,2% dei Comuni ha una mappatura delle specie animali presenti.
Sulla base dei dati raccolti, Legambiente ha individuato sei obiettivi da conseguire entro il 2030:
- Approvare e fare entrare in funzione, entro il 2022, l’anagrafe unica nazionale per tutti gli animali d’affezione o da compagnia;
- agevolare la sottoscrizione, entro il 2025, di 1000 accordi o patti di comunità per costruire sinergie tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati per la tutela e la cura degli animali d’affezione e selvatici;
- arrivare, entro il 2030, a10 mila veterinari pubblici assunti a tempo indeterminato;
- inaugurare, entro il 2030, 1.000 strutture veterinarie pubbliche, tra canili e gattili sanitari e ospedali veterinari;
- realizzare, entro il 2030, un’area cani ogni 1.000 cittadini residenti;
- aumentare il rispetto delle regole di civile convivenza usufruendo della vigilanza volontaria con l’obiettivo di formare, entro il 2030, 15.000 guardie ambientali e zoofile volontarie.