La mappa cutanea dei CB
Avete presente il sistema degli “endocannabinoidi”? Quel sistema di protezione generale dell’organismo basato sulla produzione endogena di sostanze – gli endocannabinoidi, appunto – che esercitano i loro benefici effetti legandosi a recettori specifici, identificati con la sigla CB? Ebbene, un gruppo di ricercatori tedeschi d’eccellenza è riuscito, avvalendosi di sofisticate metodiche immunoistochimiche, a tracciare la dettagliata mappa dei CB – sia di tipo 1 che di tipo 2 – a livello cutaneo.
“In particolare, il CB2 – si legge nell’articolo del “Journal of Dermatological Science” – è stato evidenziato su numerosi tipi di fibre nervose: da quelle mielinizzate del derma reticolare, a quelle non mielinizzate del derma papillare, alle piccole fibre nervose associate ai follicoli piliferi.”
I ricercatori hanno, poi, dimostrato la presenza del CB2 in numerosi stipiti cellulari cutanei: cheratinociti degli strati basali, cellule indifferenziate dell’infundibulum pilifero e delle ghiandole sebacee, cellule epiteliali delle ghiandole sudoripare, macrofagi (non tutti) e, soprattutto, mastociti, sia di cute normale che affetta da mastocitosi.
“È il primo studio – scrive il gruppo di Sonja Stander nella discussione – che identifica in dettaglio il pattern distributivo di questi recettori a livello cutaneo…La loro vasta presenza è indicativa dell’ampia varietà dei ruoli funzionali che questi recettori possono assumere…ad esempio, gli effetti inibitori sui nervi sensoriali, che potrebbero rappresentare un nuovo mezzo per il trattamento del dolore e del prurito…o proprietà anti-infiammatorie mediate dal controllo della funzionalità mastocitaria.”
E la Medicina Veterinaria ha già sperimentato questi effetti. Da tempo, analoghi sintetici degli endocannabinoidi – le aliamidi, per intenderci – vengono utilizzati in diversi settori (dalla Dermatologia, all’Odontostomatologia, all’Ortopedia) proprio per controllare infiammazione, prurito e dolore, derivanti da un’eccessiva degranulazione dei mastociti locali.
Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it