Mastociti e malattia parodontale: nuove evidenze
“Oral diseases” è la rivista che pubblica i risultati delle ricerche condotte presso il Dipartimento di Odontostomatologia dell’Università di San Paolo e progettate con uno scopo ben preciso: identificare e quantificare la presenza di mastociti in diversi stadi della malattia parodontale nell’uomo ed avvalorare, in tal modo, il ruolo primario di queste cellule nella patogenesi delle infiammazioni del cavo orale.
“Per questo studio – scrivono i ricercatori nel paragrafo “Materiali e Metodi” dell’articolo – abbiamo selezionato e sottoposto ad analisi istochimica ed immunoistochimica campioni bioptici di mucosa provenienti da 60 soggetti: 20 affetti da gengivite indotta dalla placca, 20 con periodontite cronica localizzata e 20 sani.”
“Ebbene – spiegano – in tutti i casi di gengivite e periodontite abbiamo riscontrato un chiaro aumento numerico dei mastociti rispetto ai casi di mucosa sana…E non solo. Nelle biopsie di periodontite cronica, i mastociti si posizionavano a stretto contatto degli infiltrati infiammatori a prevalente composizione linfocitaria, a significare una diversa distribuzione mastocitaria in rapporto all’evoluzione della parodontopatia.”
“I nostri risultati – scrivono nella “Discussione” i ricercatori – non fanno altro che confermare la massiva presenza di mastociti nei tessuti periodontali, dove sono coinvolti tanto nei meccanismi di difesa quanto negli eventi infiammatori e distruttivi che possono interessarli…In altre parole, si tratta di cellule in grado di produrre sia mediatori pro-infiammatori (es. TNF) che fattori (es. FGF) chiamati in causa nei locali processi di riparazione.”
Importanti le ricadute applicative che gli Autori così sintetizzano in chiusura d’articolo: “Da un punto di vista terapeutico, questo filone di ricerca induce a ritenere estremamente promettenti tutte quelle strategie che, modulando la funzionalità secretoria dei mastociti, possono controllare l’infiammazione, prevenire la sua cronicizzazione e favorire, altresì, il potenziale rigenerativo periodontale.”
Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it