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Neurodegenerazione senile nel cane

Un gruppo di patologi tedeschi conferma ancora una volta la presenza di specifiche alterazioni strutturali neurodegenerative che interessano il cervello dei cani anziani. Prima tra tutte, la deposizione di placche diffuse di amiloide, un tratto istopatologico che accomuna l’invecchiamento cerebrale del cane a quello dell’uomo.
Neurodegenerazione senile nel cane

“Neurobiology of aging” pubblica in anteprima elettronica i risultati delle ricerche di un gruppo di patologi di Hannover (Germania) sui metodi colorimetrici ed immunoistochimici tesi ad evidenziare le placche diffuse ed i depositi vascolari di amiloide nel cervello del cane anziano.
“Abbiamo condotto le nostre ricerche – spiegano Wolfgang Baumgartner e coll. – sul cervello di 30 cani di età compresa tra 10 e 18 anni…Ebbene, dal confronto con le alterazioni riscontrate in cani di giovane età abbiamo potuto constatare che le tecniche immunoistologiche si sono rivelate le più sensibili nel dimostrare che:
– i depositi di proteina amiloide sono un caratteristico processo età-dipendente, cominciando tali depositi a rendersi visibili nei capillari parenchimali delle meningi, della materia grigia e dell’ippocampo a partire dagli 8 anni di età;
– le placche di natura proteica possono essere sia diffuse che condensate, quest’ultime principalmente localizzate negli strati corticali superficiali.”
Nel loro insieme, queste ricerche rappresentano un’ulteriore, importante conferma della tipologia di alterazioni neurodegenerative cui va incontro il cervello dell’animale che invecchia: alterazioni che, data la sovrapposizione a quanto riscontrato nell’uomo, fanno del cane “un modello spontaneo altamente attendibile delle modifiche strutturali cerebrali che caratterizzano molte cerebropatie umane senili, Alzheimer in primis.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it