Un dizionario per parlare “gatto”
E’ nato il primo dizionario “bilingue” per imparare a “parlare correntemente gatto”. Se c’è un rapporto che risulta letteralmente infarcito di luoghi comuni è proprio quello che abbiamo con i felini che, in gran numero, condividono le nostra mura domestiche. Si passa da toni magici e di meraviglia, fondati sul mistero dei loro sguardi, la sinuosità e le doti acrobatiche dei loro movimenti o la crepuscolarità delle loro abitudini. Per passare ad atteggiamenti di indifferenza o, ahinoi, di intolleranza, basati su distorte, quanto radicate, convinzioni, del tipo: il gatto è traditore, solitario, asociale, egoista, individualista, anaffettivo, interessato solo al tetto ed alla ciotola. Ebbene, questo primo dizionario di “gattese” corrente, in edizione italo-francese, può servire a rimettere le cose al proprio posto, ridando al piccolo felino delle nostre case la soggettività che gli spetta, ed a noi la possibilità di decriptare in modo corretto molte situazioni relative alla convivenza di tutti i giorni. Ideato in collaborazione con il veterinario francese Jean Cuvelier, illustrato da Gilles Bonotaux e curato nell’edizione italiana da Roberto Marchesini, il dizionario rassegna in ordine alfabetico 180 parole-chiave, che vengono spiegate non solo dal “lato umano” (in pratica, cosa significano ai nostri occhi certi atteggiamenti o reazioni del nostro gatto), ma anche dal “lato gatto”: come, cioè, il gatto di casa interpreta i nostri comportamenti e reagisce di conseguenza. Un esempio? Alla voce “senilità”, c’è la descrizione di un gatto anziano che vediamo vagare di notte per la casa miagolando. In “gattese” stretto, questo significa: “non so più dove sono né che ora è”. Saperlo, significa che non lo chiuderemo più fuori di casa per evitare i suoi insistenti miagolii. Quanto piuttosto ci sforzeremo di garantirgli la nostra rassicurante presenza, ed attenzioni sempre maggiori, per aiutarlo a vivere al meglio questa delicata fase della sua vita. In periodo di strenne natalizie, non c’è niente di meglio che avere idee “regalo”, capaci di coniugare l’originalità all’utilità. E questo dizionario è una di queste. Quelli che imparano a parlare correntemente “gatto” non solo rispettano di più le esigenze etologiche dei loro felini domestici, ma hanno anche molte più probabilità di conviverci meglio e… meno graffiati. Dizionario bilingue italiano/gatto, gatto/italiano. 180 parole per imparare a parlare gatto correntemente. Edizioni Sonda/Larousse, 2009