Aliamidi a Pozzuoli
“Risale al 1992 l’identificazione del primo cannabinoide, l’anandamide. Da allora, un gran numero di sostanze analoghe all’anandamide – le N-aciletanolamine – sono state progressivamente scoperte e, con loro, le straordinarie proprietà di molecole “segnale”, capaci, cioè, di reagire a situazioni di danno/infiammazione e dare avvio a meccanismi protettivi ed omeostatici.” È iniziata così la “lecture” di Vincenzo di Marzo sulle amidi degli acidi grassi: un excursus dettagliato ed approfondito, con cui il noto studioso ha illustrato i sofisticati meccanismi d’azione di queste molecole ed il loro straordinario potenziale applicativo nel controllo del dolore e dell’infiammazione.
“Cinque – ha spiegato il noto ricercatore – sono le classi farmacologiche in cui si suddividono le amidi degli acidi grassi…Una di queste è rappresentata dalle N-aciletanolamine, tra cui si annovera il capostipite delle aliamidi: la palmitoiletanolamide (PEA) o Palmidrol.”
“La PEA – ha continuato Di Marzo – condivide sofisticati meccanismi d’azione con importanti sistemi di protezione endogena come endocannabinoidi ed endovanilloidi… Ma agisce anche come antagonista locale dell’eccesso di degranulazione mastocitaria (meccanismo ALIA) ed è attraverso tale meccanismo che trovano spiegazione le sue proprietà antiflogistiche ed antinocicettive, oggi supportate da un notevole corpus di evidenze, sperimentali e cliniche.”
“Siamo comunque all’inizio – ha puntualizzato Di Marzo –. Delle amidi degli acidi grassi sappiamo solo la punta dell’iceberg dei loro complessi meccanismi d’azione e delle loro straordinarie potenzialità biologiche nel campo del controllo di flogosi e dolore.”