Mastociti controllori dell’infiammazione
L’articolo degli immunologi e patologi della Stanford University (California) parte descrivendo la biologia di base del mastocita: dalla loro distribuzione anatomica, in particolar modo nei tessuti di interfaccia con l’ambiente esterno; ai molteplici meccanismi di attivazione, immunologica e non; alla straordinaria capacità di degranulare mediatori, direttamente implicati nelle risposte immunitarie, sia naturali che acquisite.
“I mastociti – si legge nella review – rispondono alla miriade di segnali attivatori locali con il rilascio controllato di mediatori che avviano le fasi iniziali di sensibilizzazione immunitaria…Possono, altresì, degranulare, in modo massivo ed incontrollato, mediatori direttamente implicati non solo nelle reazioni di ipersensibilità immediata, ma anche nelle fasi tardive della risposta immunitaria, come nella cronicizzazione dell’infiammazione su base allergica.”
“In caso di esposizione allergenica persistente o ripetuta – spiega il gruppo di Martin Metz e Stephen Galli – i mastociti sono posti in costante stato di attivazione…Ciò determina un rilascio prolungato ed eccessivo di mediatori che, oltre ad avviare la flogosi acuta, ne innescano anche i meccanismi di cronicizzazione.”
“Friend or foe”, “amici o nemici”? Questo è l’interrogativo che, alla fine della review, i ricercatori si pongono nei confronti dei mastociti: “cellule essenziali all’avvio dei meccanismi di difesa innata ed acquisita o elementi responsabili dell’infiammazione allergica e dei suoi stati cronici?”
La risposta è: entrambi gli aspetti. “L’importante – concludono gli studiosi – è spostare l’ago della duplice bilancia funzionale del mastocita, in modo tale da esaltarne gli aspetti protettivi e/o riparativi e controllarne, nel contempo, quelli lesivi e pro-infiammatori.”