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Concluso il tour sulla gestione del prurito

Si è conclusa a Firenze la serie di incontri scientifici organizzati per il 2007 da Innovet sulla “Gestione pratica del prurito nel cane”. A Federico Leone il compito di trarre le considerazioni conclusive sul sintomo più comune della pratica ambulatoriale veterinaria di base.
Concluso il tour sulla gestione del prurito

Dagli otto incontri di questa primavera – che hanno visto l’avvicendarsi di due dermatologi molto noti come Fabbrini e Leone – sono chiaramente emerse le caratteristiche essenziali del prurito e le linee guida per una sua corretta gestione: a) trasversalità di questo sintomo che appartiene ad un lungo elenco di dermatopatie “tant’è – ha sempre ribadito Leone – che la Dermatologia veterinaria potrebbe suddividersi in due grossi capitoli, delle malattie cutanee pruriginose e non”; b) concomitanza di più cause – dall’atopia, alle infezioni, alle ectoparassitosi – che possono far superare la “soglia del prurito”, quel livello soggettivo di tolleranza oltre il quale si manifesta il sintomo conclamato; c) necessità di diagnosi differenziale, tale da consentire, attraverso articolati algoritmi “ad esclusione”, la progressiva eliminazione delle possibili eziologie e, dunque, arrivare alla scelta terapeutica maggiormente “orientata al problema” da risolvere; d) coinvolgimento e corretta informazione del proprietario, senza la cui compliance risulta pressochè impossibile gestire le malattie pruriginose a spiccata tendenza cronica e recidivante; e) combinazione di trattamenti sistemici e topici, nell’ottica di agire contemporaneamente a più livelli: controllo del sintomo e degli effetti collaterali di terapie sistemiche potenzialmente dannose (es. corticosteroidi); ripristino dell’integrità della barriera cutanea e riduzione, dunque, del rischio di infezioni secondarie.
Molte le molecole citate durante gli incontri: dai cortisonici, agli antibiotici, agli acidi grassi, agli immunomodulatori, alle aliamidi. “Le aliamidi – hanno spiegato sia Leone che Fabbrini – agiscono con meccanismo recettoriale sui mastociti cutanei e ne down-modulano l’eccessivo rilascio di mediatori direttamente coinvolti nell’infiammazione e nel prurito…Le conferme della loro efficacia, sia sistemica che topica, in Dermatologia Veterinaria sono già state pubblicate a livello internazionale. Nel gatto, è stata dimostrata la riduzione di sintomi e lesioni in corso di malattie eosinofiliche; nel cane, hanno ritardato la comparsa delle lesioni atopiche.”