Mastociti e mucosa orale
Le indagini immunoistochimiche sono state condotte su biopsie di 10 pazienti, effettuate in vari siti della mucosa orale; vestibolare, buccale, palatina, linguale, sublinguale e gengivale.
Ebbene, la più alta densità di mastociti, a contenuto misto in triptasi e chimasi, è stata identificata a livello della gengiva; quella più bassa nelle zone della lingua e del palato. Per contro, tutti i mastociti venivano riscontrati nel derma, immediatamente al di sotto dell’epidermide.
Risultati diversi per le cellule di Langerhans, che i ricercatori tedeschi identificavano soprattutto a livello di vestibolo e palato.
L’articolo, pubblicato su “Allergy”, si rivela una sorta di mappatura delle popolazioni cellulari presenti nel cavo orale. L’obiettivo? Mettere a punto strategie di immunoterapia locale che, sulla scorta della diversa localizzazione delle cellule nella mucosa orale, ne potenzino l’efficacia, abbattendone le possibili reazioni avverse, dal prurito all’edema sublinguale. Reazioni avverse che gli autori ascrivono interamente ai mastociti, e al loro esplosivo potenziale biologico, in termini di rilascio per degranulazione di mediatori direttamente implicati nelle risposte infiammatorie, pruritogene ed algiche dei tessuti di confine, mucosa orale compresa.