Gratta, gratta!
Il foglio periodico di approfondimenti di Salute Animale, ideato e curato da Innovet specificatamente per proprietari di cani e gatti, si concentra questa volta su un argomento di grande importanza pratica: il prurito. Vale a dire, quella “fastidiosa sensazione capace di indurre nell’animale colpito il continuo desiderio di grattarsi, strofinarsi, leccarsi, mordicchiarsi e scuotere la testa”; e che “può diventare davvero frustrante, riducendo pesantemente la qualità di vita di cani e gatti, creando notevole disagio al proprietario…e mettendo anche a rischio il rapporto uomo-animale.” Sono queste le parole con cui Fabrizio Fabbrini, noto specialista in Dermatologia Veterinaria, si rivolge al proprietario, per fornirgli utili informazioni su cause, segni clinici e trattamenti adeguati per imparare a controllare questa sgradevole sensazione dei nostri pet. Le cause. Fabbrini cita un lungo elenco di condizioni patologiche accomunate dal sintomo “prurito”. Prima di tutto, le allergie: quelle esagerate reazioni immunitarie a parassiti, insetti, alimenti, ma anche a sostanze banali o innocue presenti nell’ambiente, che si manifestano con pruriti di diversa intensità e localizzazione, e che possono aprire la strada anche a complicanze di natura infettiva. Sulla gestione del prurito, Fabbrini non ha dubbi: è la piena collaborazione tra veterinario e proprietario la chiave di un management di successo. Al primo spetta, infatti, il compito di individuare le cause specifiche del prurito. Ma è al proprietario che compete di mettere in pratica, con scrupolo e costanza, i consigli dello specialista: da diete restrittive in caso di allergie alimentari; a puntuali profilassi anti-parassitarie; a terapie specifiche per le possibili infezioni; alla shampooterapia per “ridurre la carica allergenica e detergere la cute”; alla somministrazione per via sistemica e/o all’applicazione locale di sostanze (aliamidi), in grado di controllare in maniera fisiologica il prurito, riequilibrando uno dei suoi principali meccanismi scatenanti: l’iperdegranulazione dei mastociti cutanei iper-reattivi.