Resveratrolo contro l’invecchiamento cerebrale
Lo avevano già definito una “manna” per il trattamento della demenza senile. Oggi, sono sempre più chiari i meccanismi attraverso i quali il resveratrolo è in grado di esercitare un’importante azione neuroprotettiva sul cervello che invecchia e che, in quanto tale, è esposto al rischio di invalidanti malattie neurodegenerative, demenza di tipo Alzheimer in primis.
“Neurochemistry International” pubblica le ricerche di un gruppo di neurologi della Cornell University (New York) che ha dimostrato come la supplementazione dietetica di resveratrolo a topi affetti da malattia di Alzheimer riduca la formazione degli accumuli di proteina beta-amiloide in specifiche aree del cervello.
L’analisi immunoistochimica del tessuto cerebrale dei topi nutriti per 45 giorni con dosi quotidiane di resveratrolo evidenziava, infatti, una riduzione delle placche di amiloide rispetto ai topi di controllo. Non solo, ma la limitata formazione di questi accumuli risultava particolarmente significativa in determinate zone (ipotalamo, nucleo striato e corteccia prefrontale), direttamente coinvolte nei processi di memoria ed apprendimento.
Si tratta di risultati che, a detta degli stessi autori, supportano l’importante concetto che gli strumenti per controllare e ritardare la neurodegenerazione senile oggi ci sono. Uno di questi è proprio la somministrazione di sostanze naturali, come il resveratrolo, dotate di molteplici attività neuroprotettive, prima tra tutte la capacità di proteggere il cervello dai danni derivanti dall’accumulo tossico dei radicali liberi e della proteina beta-amiloide.