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BBB a rischio nel cane anziano

Le alterazioni della barriera emato-encefalica (blood-brain barrier, BBB) predispongono il cane anziano al rischio di malattie neurodegenerative legate all’età (demenza).
BBB a rischio nel cane anziano

Un gruppo di farmacologi e neurologi tedeschi pubblica i risultati di un’indagine post-mortem condotta sul cervello di 24 cani di diverse età, con l’obiettivo di valutare le variazioni di espressione di una proteina di membrana – la P-glicoproteina – che funziona da pompa di estrusione di sostanze tossiche a livello delle cellule endoteliali componenti la BBB, la principale barriera difensiva del sistema nervoso centrale.
Analisi immuno-isto-chimiche delle sezioni cerebrali hanno, infatti, evidenziato che nei cani anziani, rispetto a quelli giovani, la P-glicoproteina si riduce in una percentuale compresa tra il 72% e l’80%. D’altra parte, contrariamente a quanto osservato nei cani privi di placche di beta-amiloide, tale proteina tende ad aumentare quando l’avanzare dell’età si accompagna anche alla deposizione di amiloide neurotossica.
Il dato, si legge su “Neurobiology of aging”, rafforza in modo significativo il concetto che le alterazioni cerebrali età-dipendenti predispongono a patologie su base neurodegenerativa.
Pertanto, alla luce della funzione di “pulizia” (clearance) che la P-glicoproteina esercita nei confronti del sistema nervoso centrale, la sua diminuzione con l’invecchiamento rappresenterebbe un’alterazione direttamente implicata nella genesi della comparsa dei depositi di beta-amiloide. Viceversa, l’up-regolazione della proteina, riscontrata nelle fasi precoci della neurodegenerazione alzheimeriana, potrebbe rivestire il significato di meccanismo compensatorio, votato ad incrementare l’allontanamento dell’amiloide e diminuirne il carico cerebrale.