Neuroprotezione da vitamina E
La studio longitudinale, condotto dall’”Aging Research Center” del Karolinska Institute di Stoccolma, in collaborazione con l’Istituto di Gerontologia e Geriatria dell’Università di Perugia, ha riscosso notevole interesse da parte della Comunità scientifica ed i risultati ottenuti dai ricercatori italo-svedesi sono stati rapidamente divulgati dalle più importanti Agenzie di stampa, sia nazionali che internazionali.
Partendo dal presupposto che “il 70% dei casi di demenza si verifica in persone oltre i 75 anni d’età”, la ricerca, coordinata da Francesca Mangialasche, ha reclutato 232 ultraottantenni cognitivamente sani ed appartenenti al “Kungsholmen Project”, uno studio longitudinale di popolazione su invecchiamento e demenza condotto a Stoccolma. Dopo 6 anni di follow-up, 57 di queste persone avevano sviluppato una demenza senile di tipo Alzheimer. Dall’analisi del sangue, eseguita all’inizio dello studio, risultava che i soggetti con alti livelli di varie forme naturali di vitamina E avevano un rischio di demenza ridotto del 45-54% rispetto ai soggetti con livelli inferiori di questa vitamina.
I risultati vanno, dunque, a dimostrare che la vitamina E aiuta a prevenire il deterioramento cognitivo nelle persone anziane e, in quanto tale, è dotata di importanti effetti neuroprotettivi.
Da un punto di vista applicativo, si tratta di un’evidenza su larga scala che comprova la validità di quelle strategie di neuroprotezione, impostate sulla supplementazione di sostanze antiossidanti, come appunto la vitamina E, capaci di prevenire o ridurre il rischio dei meccanismi neurodegenerativi di natura ossidativa legati all’età, sia nell’uomo che nel piccolo animale.