Mastociti&nervi nell’atopia
L’”original paper” del numero di gennaio 2003 della rivista Archives of Dermatological Research riporta i risultati delle più recenti ricerche del gruppo di Anita Naukkarinen sulle sofisticate variazioni anatomo-funzionali che interessano il binomio mastociti-nervi in corso di atopia. “Abbiamo analizzato –scrivono i ricercatori – i prelievi bioptici di 26 soggetti con dermatite atopica e li abbiamo confrontati con quelli di 8 individui sani, allo scopo di rilevarne eventuali differenze, soprattutto in termini di numero di contatti anatomici tra mastociti e nervi e quantità di neuropeptidi liberati localmente.” Questi, in sintesi, i risultati ottenuti:- i siti di contatto tra nervi e mastociti sono pressoché triplicati nella cute atopica, in particolar modo in corrispondenza delle lesioni;- la cute affetta da dermatite atopica è caratterizzata da un incremento numerico delle fibre sensoriali;- la locale iper-innervazione si accompagna ad un’aumentata liberazione di neuromediatori – in particolare sostanza P e CGRP (Calcitonin Gene-Related Protein) – capaci di indurre direttamente la degranulazione dei mastociti cutanei (attivazione neurogenica) e sostenerne l’iper-attivazione funzionale, tipica dell’infiammazione atopica.. “La dimostrazione – scrivono nelle conclusioni i ricercatori – di una sempre più stretta associazione anatomica tra nervo e mastocita è sicuramente il primo passo per spiegarne anche l’attivazione neurogenica, in altre parole l’induzione di una degranulazione sovramassimale da parte di quei neuromediatori, presenti in eccesso proprio nella cute affetta da atopia.” Confermata, dunque, definitivamente l’importanza di quel “riflesso assonico periferico”, chiamato in causa nella genesi di segni e sintomi allergici – come prurito ed eritema – e che vede protagonista assoluta la coppia nervo-mastocita. L’uno, in grado di attivare direttamente il meccanismo degranulatorio; l’altro, capace di rispondere con il rilascio massivo di sostanze, in grado non solo di eccitare ulteriormente le terminazioni nervose sensoriali, ma di avviare anche la reazione infiammatoria globale del distretto “cute”.