PEA rapidamente biodisponibile nel cane
A presentare nella sessione di “Nutrizione” del congresso SCIVAC di Rimini gli ultimi dati sulla biodisponibilità orale di PEA nel cane è stata Stefania Petrosino, ricercatrice presso l’”Endocannabinoid Research Group” del CNR di Pozzuoli diretto da Vincenzo Di Marzo.
Dopo aver ribadito la presenza dell’aliamide come corredo naturale di molte fonti alimentari, sia animali che vegetali, oltre che di cellule e tessuti, Petrosino ha accennato alle numerose ed importanti conferme degli effetti antinfiammatori ed analgesici ottenuti con la somministrazione orale di PEA in medicina, sia veterinaria che umana. Tanto che oggi per la PEA si parla di “Nutrofarmacologia”, intendendo con tale termine l’uso a dosi farmacologiche di composti alimentari bioattivi per il trattamento di svariate malattie croniche.
Entrando nel vivo dell’argomento, Petrosino ha spiegato come la PEA venga assorbita rapidamente per via orale. In quattro cani Beagle, la concentrazione plasmatica della molecola aumenta, infatti, significativamente dopo appena 1 e 2 ore dalla somministrazione per os di una dose singola (30 mg/kg). Non solo, ma nel medesimo intervallo di tempo, tale aumento si accompagna anche ad un notevole incremento plasmatico di 2-arachidonoil-glicerolo (2-AG), un composto endocannabinoide dotato di comprovati effetti protettivi. Cosa significa questo? Che la PEA, oltre ad agire con il noto meccanismo ALIA di down-modulazione della degranulazione mastocitaria, è dotata anche di un effetto “contorno” (il cosiddetto “effetto entourage”), basato sull’inibizione da parte della PEA della degradazione di altri composti endogeni, come il 2-AG, che, al pari dell’aliamide, sono in grado di esercitare effetti antinfiammatori ed antalgici.