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Artrosi da riposo

Ingegneri biomedici, reumatologi, immunologi e chirurghi americani tutti concordi nell’affermare che l’immobilità articolare compromette la biomeccanica cartilaginea.
Artrosi da riposo

Viene da un eterogeneo gruppo di ricercatori universitari statunitensi la scoperta che l’immobilità articolare non solo depaupera le macromolecole cartilaginee (abbassando sensibilmente il contenuto di proteoglicani), ma altera le stesse proprietà biomeccaniche della cartilagine.
La sua capacità di assorbire gli shock – deformandosi transitoriamente in risposta a forze di tipo tensile o compressivo – risulta, infatti, significativamente compromessa da 4 settimane di immobilità.
Il risultato deriva da uno studio condotto su 10 cani meticci, di età compresa tra i due e i tre anni, il cui arto posteriore destro veniva immobilizzato per 4 settimane in posizione flessa a 90°, tramite applicazione di un gesso.
L’utilizzo di analisi meccaniche ed istomorfometriche dimostrava “una riduzione di circa il 70% nella resistenza cartilaginea all’applicazione statica e dinamica di forze tangenziali”, “una perdita nel contenuto di proteoglicani, soprattutto a carico della zona superficiale”, un probabile danno al network macromolecolare della matrice cartilaginea. … Tutte alterazioni sorprendentemente simili a quelle osservabili in corso di artrosi.
Le Roux M.A., et al., 2001, Altered mechanics and histomorphometry of canine tibial cartilage following joint immobilization, Osteoarthritis and Cartilage, 9: 633-640.