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Ferite alla BSAVA

Tra i “Veterinary Streams” (corsi veterinari) del 47mo congresso annuale della BSAVA (British Small Animal Veterinary Association) - tenutosi dall’1 al 4 aprile 2004 presso l’International Convention Centre (ICC) di Birmingham – è stata organizzata la sessione “Wounds”, ovverossia un corso specialistico sulla gestione delle ferite, con particolare attenzione alla strategie decisionali, ai dressing, alle tecniche di ricostruzione, semplice ed avanzata.
Ferite alla BSAVA

Quattro relatori di scuola anglosassone hanno animato la sessione “Wounds” della BSAVA: un’occasione davvero unica per aggiornarsi ad alto livello sul management delle ferite. Soffermiamoci brevemente sul contenuto delle relazioni. Jonathan Bray (Cambridge) ha analizzato l’approccio al paziente traumatico: “un paziente difficile, che richiede una rapida, quanto attenta, valutazione dei danni potenzialmente mortali a carico dei diversi apparati, cardiocircolatorio, locomotore e gastroenterico.” A seguire, la relazione di John Williams (Cambridge) sul “decision-making” nella gestione delle ferite. È possibile una chiusura senza complicazioni? È corretto aggiungere antisettici alla soluzione di lavaggio? Che ruolo hanno gli antibiotici nel management delle ferite? Quali parametri bisogna seguire per scegliere l’opzione di chiusura? Queste alcune delle domande cui ha esaurientemente risposto Williams, precedendo gli interventi di Giselle Hosgood (Louisiana, USA), rispettivamente sul ruolo dei fattori di crescita nella cicatrizzazione e sulle tecniche di ricostruzione, semplice ed avanzata (es. flap, innesti).
Davina Anderson (Cambridge) ha concluso la sessione con una dettagliata descrizione dei diversi tipi di “dressing” impiegati per migliorare il decorso cicatriziale, analizzandone funzione, utilizzo, vantaggi e svantaggi. Un ampio excursus iniziato con la trattazione dei “dressing passivi”, aderenti e non, e proseguito con l’analisi dei cosiddetti “dressing interattivi”, idrogel in particolare, dotati di indubbi vantaggi: buon “debridement” della ferita, ottimo controllo dell’umidità del microambiente e delle possibili complicanze infettive, aumentata formazione di tessuto di granulazione sano, buona azione analgesica ed indubbia facilità di applicazione e sostituzione.