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Il cane buon cittadino

Si è svolto sabato 6 marzo 2004, presso l’aula magna dell’istituto Tecnico Agrario di Padova, il convegno “Il cane buon cittadino”: un’iniziativa dei medici veterinari e dell’Assessorato all’Ambiente della città di Padova, mirata a tracciare le linee guida di una corretta convivenza tra uomo e cane in ambito urbano. Tappa fondamentale per prevenire non solo generici atteggiamenti di zoointolleranza, ma anche fenomeni più allarmanti come, ad esempio, le manifestazioni di aggressività canina.
Il cane buon cittadino

“Episodi deplorevoli di aggressione alle persone da parte dei cani sono spesso dovuti a proprietari disinformati o irresponsabili. Il nostro incontro intende, pertanto, dare le informazioni necessarie per decidere di adottare o acquistare un cane in modo consapevole e fornire notizie utili alla sua educazione. La conoscenza delle più elementari norme di comportamento della specie canina, unite ad un rinnovato senso di responsabilità del proprietario, possono diventare lo strumento di prevenzione più efficace per un corretto rapporto tra uomo e cane.” Parole importanti quelle scritte nella locandina dell’incontro “Il cane buon cittadino”, che fanno capire come la convivenza uomo-animale in ambito urbano sia, oggi, considerato uno dei più importanti obiettivi ecologici e civili che ogni municipalità è chiamata a perseguire con ogni mezzo a disposizione.
Un folto pubblico di medici veterinari, addestratori, protezionisti e proprietari ha seguito con vero interesse il seminario, che ha visto l’avvicendarsi delle relazioni teoriche di Roberto Marchesini e degli interventi pratici di Angelo Vaira. Per gli “addetti ai lavori”, il nome di Roberto Marchesini non ha certo bisogno di presentazioni. Direttore della SIUA (Società di Interazione Uomo-Animale) e vice-presidente della SISCA (Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate), Marchesini è il fondatore della “zooantropologia” in Italia: quella disciplina, di matrice anglosassone, che, negli ultimi anni, ha significativamente contribuito alla ridefinizione delle coordinate del rapporto uomo-animale, alla luce di una nuova visione del concetto di umanità, non più antropocentrica, ma positivamente “contaminata” dall’alterità animale. Proprietari responsabili, informati, cioè, sulle reali necessità, etologiche e non, del proprio compagno di vita: dunque, disposti ad assumersi impegni e responsabilità specifiche, pena l’insorgere di comportamenti indesiderati che, alla fine, vanno a pesare sull’intera collettività. Questo, in sostanza, quello che Marchesini ha voluto sottolineare durante il suo intervento. E questo è anche quello che è stato ribadito nelle esercitazioni pratiche condotte da Angelo Vaira, giovane istruttore cinofilo e Presidente dell’APDT (Association of Pet Dog Trainers). Vaira è, addirittura, promotore delle cosiddette “classi di socializzazione” per cani adulti, un particolare sistema educativo basato sull’utilizzo di segnali di pacificazione e di rinforzo positivo (il cane viene premiato quando compie un’azione corretta), proprio per prevenire eventuali problemi di aggressività.
La strada è ancora lunga da percorrere, ma eventi di questo genere e costante collaborazione tra tutti gli operatori impegnati in questo settore sono sicuramente gli ingredienti indispensabili per migliorare la convivenza tra uomo ed animale: a partire dal contesto urbano.