Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Mastociti e dolore

È tutta italiana la ricerca che ha permesso di aggiungere un nuovo ed importante tassello al puzzle di meccanismi chiamati in causa nel dolore. I ricercatori dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dimostrano, infatti, l’esistenza di una correlazione diretta tra infiltrazione mucosale e degranulazione dei mastociti da una parte e comparsa di algie addominali dall’altra.
Mastociti e dolore

Il numero di marzo 2004 della rivista Gastroenterology pubblica i risultati ottenuti dal gruppo di Giovanni Barbara con l’analisi immunoistochimica delle biopsie di 44 pazienti affetti da “sindrome del colon irritabile” (irritable bowel sindrome, IBS). “Siamo partiti dal presupposto – scrivono Barbara e collaboratori – che i mastociti presenti nella mucosa intestinale potessero – attraverso il meccanismo di degranulazione di sostanze sensitizzanti – perturbare la locale funzionalità nervosa e, dunque, contribuire, a pieno titolo, alla percezione del dolore in corso di IBS.”
I risultati non hanno fatto altro che confermare questo presupposto. “Nel 77% delle biopsie analizzate – si legge nell’articolo – i mastociti occupano un’area mucosale circa tre volte più estesa rispetto a quella riscontrata nei campioni di controllo (soggetti sani). Non solo, ma nelle biopsie patologiche abbiamo rilevato un incremento del 150% del numero di cellule degranulate per campo…
A conferma di questo dato, anche l’ulteriore analisi della mucosa, che evidenziava livelli più elevati di triptasi ed istamina, spontaneamente rilasciate in gran quantità dai mastociti attivati.”
I ricercatori hanno spinto, comunque, ancor più nel dettaglio le loro indagini, arrivando a stabilire che:”…i mastociti situati a stretto contatto con le fibre nervose (entro i 5 micrometri) erano più che triplicati nei soggetti con IBS rispetto ai sani…”e che “…il numero di queste cellule in intimo contatto con l’innervazione mucosale è il solo fattore che si possa correlare alla frequenza e gravità degli episodi algici riferiti dai pazienti.”
Importanti le implicazioni teorico-applicative di queste ricerche, così sintetizzate dagli stessi Autori: “Non c’è dubbio che questi risultati costituiscono la base razionale per inquadrare l’interazione nervo-mastocita tra i meccanismi patogenetici fondamentali del dolore e, dunque, per considerare questo straordinario binomio morfo-funzionale come bersaglio di specifici approcci terapeutici.” Tra questi, sicuramente da annoverare quegli interventi potenzialmente in grado di rinormalizzare la funzionalità nervosa – e, dunque, esercitare attività antidolorifica – down-modulando l’eccessiva degranulazione dei mastociti.