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On line la ricerca veterinaria

Il 14 dicembre 2005 è nato il Portale della Ricerca italiana. Uno strumento telematico nato per rendere trasparente il "Sistema Ricerca" in Italia: quali sono le strutture e le competenze nel nostro Paese, quali sono i luoghi in cui si fa ricerca, ma soprattutto quali sono le attività, i progetti e gli obiettivi raggiunti. Navigando nel sito www.ricercaitaliana.it, si accede anche ad un’area specificatamente riservata alla ricerca veterinaria in Italia e suddivisa in 13 settori scientifico-disciplinari, dall’anatomia degli animali domestici, alla fisiologia, alla clinica medica, alla zootecnica generale e speciale.
On line la ricerca veterinaria

Divulgazione, informazione, esperienze, visibilita’. Sono queste le “parole chiave” che si possono applicare al neonato portale della ricerca italiana che, con il coordinamento del Ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, mettera’ in rete le esperienze degli atenei e degli enti di ricerca nazionali. Il ministro Moratti ha presentato l’iniziativa pochi giorni or sono sottolineando come l’obiettivo del portale sia quello di diventare ‘il punto di riferimento di tutta la ricerca in Italia e un efficace strumento di dialogo tra cittadini e mondo della scienza’”.
Il Portale della Ricerca costituisce un’assoluta novità per quanto riguarda il nostro Paese, nel quale fino ad oggi mancava un riferimento unico sulle strategie e le azioni di ricerca italiane, così come non esisteva, tra i vari Enti di ricerca nazionali, un raccordo nell’approccio comunicativo e informativo verso l’opinione pubblica e un veicolo efficace per promuovere la ricerca italiana a livello internazionale.
Navigando nel sito, si accede ad una sezione interamente dedicata alla Medicina Veterinaria e suddivisa in 13 specifici settori scientifico-disciplinari.
In quello relativo alla “Clinica Medica Veterinaria” viene riportato anche il progetto di ricerca che l’Università di Torino ha messo a punto sulla “simdrome della disfunzione cognitiva” del cane anziano, con l’obiettivo di evidenziarne i più attendibili marker centrali e periferici, metterne a punto sempre più sofisticati test diagnostici, correlarne, infine, le fattezze cliniche e biochimiche con la malattia di Alzheimer, controparte umana dei deficit cognitivi che compaiono nel cane che invecchia.

http://www.ricercaitaliana.it/prin/disciplina-7.htm

http://www.ricercaitaliana.it/index.htm