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Analgesia da aliamidi

Un nuovo studio dimostra l’efficacia analgesica del capostipite delle aliamidi - Palmitoiletanolamide o PEA - in un classico modello sperimentale di dolore neuropatico.
Analgesia da aliamidi

“La PEA [NdR: anche nota con la Denominazione Comune Internazionale di Palmidrol] è direttamente implicata nei meccanismi di protezione endogena dell’organismo, potendo limitare l’eccessiva propagazione di risposte infiammatorie e nocicettive. A fronte delle numerose evidenze a favore della proprietà antinfiammatorie della PEA, ancora poco si sa del suo coinvolgimento nel controllo dei meccanismi del dolore…Per questo, ci siamo prefissi di testare l’efficacia della PEA in un classico modello sperimentale di dolore neuropatico, come quello derivante dal danno da costrizione cronica del nervo sciatico nel topo.”
Barbara Costa et al. scrivono così nell’abstract presentato al congresso ICPLA, spiegando poi che la PEA è stata somministrata per via sistemica quotidianamente per una settimana, a cominciare dal giorno in cui è stata indotta la lesione. “Abbiamo riscontrato – si legge ancora – una significativa diminuzione di due classiche manifestazioni del dolore neuropatico, quali l’iperalgesia termica e l’allodinia meccanica.”
E sui meccanismi con cui la PEA esercita la sua attività analgesica, i ricercatori non hanno dubbi. “L’ipotesi che l’azione analgesica della PEA dipenda dalla modulazione che questa molecola attua sulla degranulazione dei mastociti è comprovata dal fatto che, dopo ripetuti trattamenti, l’aliamide riduce significativamente il rilascio di mediatori mastocitari (es. TNF, NGF, prostaglandine), direttamente implicati nella genesi del dolore.”
Importanti le ricadute applicative di questi risultati. “La PEA può rappresentare un utile strumento terapeutico per tutte quelle malattie a componente infiammatoria e nocicettiva in cui il mastocita gioca un ruolo patogenetico centrale.”