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Endocannabinoidi: la cura che viene da dentro

Nella storica sede dell’Università di Padova, decine di scienziati hanno delineato lo stato dell’arte e gli sviluppi futuri in tema di endocannabinoidi: sostanze prodotte dal nostro organismo e potenzialmente utili per la cura di molte malattie. Tra queste, anche la Palmitoiletanolamide (PEA) o Palmidrol.
Endocannabinoidi: la cura che viene da dentro

Una prestigiosa cornice storica – l’Aula Magna “Galileo Galilei” del Palazzo del Bò all’Università di Padova – per un convegno internazionale dedicato ad un argomento di grande attualità: gli endocannabinoidi. Ricercatori provenienti da centri di ricerca di eccellenza di Stati Uniti, Israele, Canada, Germania, Spagna, Belgio, Svizzera e Italia si sono riuniti a Padova, dal 5 al 7 luglio 2007, per discutere di queste sostanze – gli endocannabinoidi, appunto – simili alla Cannabis e dotate di straordinarie potenzialità terapeutiche in molteplici settori della Scienze Mediche: dalla cura di disordini metabolici (es. obesità), endocrini (es. diabete) e cardiovascolari (es. aterosclerosi), al controllo, più in generale, dell’infiammazione e del dolore che caratterizzano molte condizioni patologiche.
Il ruolo degli endocannabinoidi nell’infiammazione è stato discusso, in particolare, da Teresa Iuvone del Dipartimento di Farmacologia Sperimentale dell’Università Federico II di Napoli: “Una particolare sostanza della famiglia degli endocannabinoidi – la PEA o Palmidrol – esercita importanti effetti antinfiammatori tramite l’attivazione di meccanismi protettivi endogeni…Le ricerche che abbiamo condotto su un classico modello di infiammazione cronica – il granuloma da carragenina – ne sono una conferma. La PEA riduce la formazione di nuovi vasi sanguigni, inibisce l’espressione di enzimi pro-infiammatori e limita il numero e l’attivazione di particolari cellule – i mastociti – che, con la loro degranulazione, avviano e sostengono lo stato di flogosi.”
“I risultati di queste ricerche – ha proseguito Iuvone – trovano peraltro conferme in Medicina veterinaria, dove il Palmidrol è stato già utilizzato con successo nelle infiammazioni cutanee di natura allergica del cane e del gatto (es. granuloma eosinofilico).”
Uno scenario, dunque, davvero affascinante quello degli endocannabinoidi: molecole naturali, capaci di stimolare i meccanismi endogeni di recupero omeostatico e, per questo, destinati a rivoluzionare il modo di gestire molte delle patologie che affliggono sia l’uomo che i piccoli animali.