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Cistite interstiziale: un marker comune tra gatto e donna

La spettroscopia ad infrarossi identifica un marker plasmatico connesso alla suscettibilità alla cistite interstiziale (IC) sia nel gatto che nella donna.
Cistite interstiziale: un marker comune tra gatto e donna

Una diagnosi molecolare contribuisce oggi ad ampliare le conoscenze sulla somiglianza tra IC del gatto e della donna, già pienamente dimostrata sul piano clinico e, più strettamente, eziopatogenetico.
Un team di ricerca composto da urologi umani e veterinari applica, infatti, una sofisticata tecnica di microspettroscopia a raggi infrarossi ai campioni di sangue provenienti da 29 donne e 34 gatti, con l’obiettivo di analizzare le eventuali diversità degli spettri molecolari esistenti tra soggetti sani ed affetti da IC.
I campioni di sangue provenienti dalle due specie, ha precisato Tony Buffington, autore “senior” dello studio e noto urologo veterinario dell’Ohio State University, presentavano profili molecolari pressoché identici. Non solo, ma sia nei gatti che nelle donne con infiammazione vescicale di natura idiopatica si riscontrava, rispetto ai soggetti sani, un 20% in più di un aminoacido essenziale, il triptofano, unitamente a livelli elevati di chinurenina, uno dei suoi principali prodotti metabolici, direttamente coinvolto nei meccanismi di regolazione del tono dell’umore piuttosto che nella risposta allo stress.
Lo studio è importante per diverse ragioni. Perché dà un notevole contributo alla costruzione di quella mappa di biomarker di dolore cronico pelvico, comuni all’uomo e all’animale da compagnia. Perché enfatizza il profondo legame esistente tra cistite idiopatica e stress sia nella donna che nel gatto. Perché, in generale, ribadisce come la cistite sia una delle problematiche cliniche che dallo studio comparato di uomo ed animale da compagnia può trarre mutui avanzamenti sia nel campo della diagnosi che della cura.