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Salute orale: chi ben “previene” è a metà dell’opera

La chiave vincente per garantire una bocca sana e pulita ai nostri cani e gatti è la prevenzione, basata su periodiche visite veterinarie e quotidiane cure domiciliari. Parola di Jan Bellows.
Salute orale: chi ben “previene” è a metà dell’opera

All’annuale conferenza dei veterinari del Nord America (NAVC, North America Veterinary Conference), le hanno definite strategie preventive “pro-attive”, ad indicare che la salute orale dei cani e gatti dipende soprattutto dall’atteggiamento attivo dei loro proprietari. Un atteggiamento, spiega il dentista veterinario Jan Bellows, su cui c’è ancora molto da lavorare, se diamo ascolto a recenti indagini che evidenziano come solo il 20% dei proprietari si accorge che il loro pet di età superiore ai 3 anni è affetto da una malattia dentale che necessita di cure specifiche. E questo a fronte di incontrovertibili dati epidemiologici che affermano come circa l’80% di cani e gatti, specie se anziani, soffrano di problemi infiammatori orali (parodontopatie).
Come ridurre allora un divario così pesante tra significatività della malattia orale e inadeguate risposte di cura e, soprattutto, di prevenzione?
La ricetta strategica ci viene dallo stesso Bellows. Innanzitutto, informare il proprietario che tutto parte dalla placca. È infatti da questo concentrato di batteri costantemente presente in bocca che può partire l’infiammazione della mucosa orale. Gengiviti e parodontiti non sono altro che l’obbligatoria conseguenza di una placca dentale non rimossa quotidianamente, quanto piuttosto lasciata mineralizzare a tartaro, e destinata a raggiungere anche le zone più profonde della mucosa orale, con gravi conseguenze sulla stabilità dei denti e, a lungo andare, sulla salute generale dell’animale.
In tutto ciò il proprietario ricopre ruoli fondamentali. Quello innanzitutto di instaurare un rapporto continuativo con il veterinario di fiducia, che saprà individualizzare le strategie di prevenzione e cura, indicando le cure domiciliari più idonee anche al carattere dell’animale e alla disponibilità del proprietario, piuttosto che modulando le terapie in base alla gravità della parodontopatia in atto.
Un’attenzione, quella verso la bocca del proprio animale, che deve iniziare fin da cucciolo, ma che diventa ancora più stringente quando cani e gatti invecchiano. Anche per questi vale la regola della costante rimozione di placca e tartaro. Spazzolature, possibilmente quotidiane, dei denti, ma anche periodica rimozione del tartaro con sedute di detartrasi e lucidatura dei denti. Paura dell’anestesia generale? Fortunatamente oggi i rischi sono davvero minimi grazie a valutazioni pre-anestetiche di routine, a protocolli anestesiologici adattati al rallentato metabolismo dell’animale anziano, e ad un attento monitoraggio del paziente sia durante che dopo la procedura di pulizia dei denti. Insomma, val bene la spesa razionalizzare i nostri timori per tutelare la salute orale dei nostri amici “di famiglia”.