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ANCHE L’ARTROSI AL CONGRESSO SULLE CONTROVERSIE IN VETERINARIA

Al primo congresso mondiale dedicato ad argomenti veterinari ancora irrisolti si è parlato di biomarker di artrosi e nutraceutici per la salute articolare.
ANCHE L’ARTROSI AL CONGRESSO SULLE CONTROVERSIE IN VETERINARIA

La formula congressuale delle “controversie in medicina” è nota da tempo nel settore umano, come eccellente opportunità di riunire scienziati e clinici intorno a temi irrisolti afferenti a diverse branche mediche specialistiche, stimolare il dibattito collettivo, ipotizzare soluzioni e coagulare il maggior consenso possibile intorno alle nuove proposte. Questa originale impostazione congressuale viene ora applicata anche al settore veterinario. È successo a Praga, dal 23 al 25 ottobre 2014, con CoVet, primo congresso mondiale sulle “controversie veterinarie”: un summit di esperti arrivati da tutto il mondo per discutere e trovare nuove soluzioni a “hot topics” di carattere generale, come le strategie di lotta contro i patogeni emergenti, i piani vaccinali, e l’antibiotico-resistenza. Nel mirino della discussione, anche argomenti di specifico interesse ortopedico, come l’utilizzo di cellule staminali per la riparazione cartilaginea, e l’artrosi, principalmente affrontata in termini di biomarker a duplice valore, diagnostico e di valutazione dei trattamenti terapeutici. Yves Henrotin, direttore della “Bone and Cartilage Research Unit” dell’Università di Liegi, è stato riferimento d’eccellenza per la discussione delle “controversie” ortopediche. La sfida del prossimo decennio, ha sottolineato, sarà scoprire l’artrosi in fasi sempre più precoci, intercettando quelle modifiche, metaboliche e molecolari, che coinvolgono tutti i tessuti dell’articolazione, e che di gran lunga precedono le alterazioni radiografiche e il quadro sintomatologico conclamato. Per questo, nel settore veterinario come in quello umano, c’è un’impellente necessità di mettere a punto indicatori (marker) attendibili di artrosi, capaci cioè di evidenziare le concomitanti alterazioni degenerative, infiammatorie e ossidative della malattia, predirne la progressione e valutare l’efficacia delle più innovative modalità terapeutiche. Secondo Henrotin, a trarre vantaggio da questo promettente filone di ricerca è in particolare l’approccio nutraceutico. L’analisi di indicatori, isolati con tecnologie sempre più avanzate da sangue, urine o liquido sinoviale del cane, e reputati segni attendibili delle alterazioni biochimiche e metaboliche di natura artrosica, può infatti consentire la valutazione dell’efficacia “disease-modifying” (orientata cioè alla malattia e ai suoi meccanismi) dei diversi composti, ed orientare l’opzione migliore nell’ambito della terapia medica combinata anti-artrosica. Consulta il programma scientifico del congresso in: http://www.congressmed.com/covet/index.php/scientificprogram…