APPROCCIO NEURO-ANATOMICO AL DOLORE: UNA GUIDA PER VETERINARI

Una efficace gestione del dolore rappresenta un aspetto fondamentale della cura degli animali da compagnia. Eppure, “storicamente, la letteratura veterinaria si è concentrata sulla valutazione e sulla gestione del dolore acuto, mentre il dolore cronico ha ricevuto meno attenzione.” Esordiscono con questa consapevolezza tre ricercatrici e neurologhe veterinarie, autrici di una review incentrata proprio su quel dolore “maladattativo”, che persiste oltre una reale necessità, e che finisce per assumere caratteri di una condizione patologica vera e propria.
Secondo loro, identificare la fonte del dolore non è mai stato sufficiente; anzi, bisogna conoscere le strutture neuroanatomiche e i meccanismi coinvolti nella percezione e nella trasmissione del dolore per poterne migliorare la diagnosi e il trattamento. L’articolo, recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers in Veterinary Science, passa così in rassegna tutti i componenti del sistema nocicettivo, e ricorda di non trascurare la neuroinfiammazione: una sezione apposita descrive come le cellule gliali (specialmente astrociti e microglia) vengano attivate in risposta a danni nervosi o infiammazione, contribuendo alla sensibilizzazione del sistema nervoso e alla persistenza e all’amplificazione del dolore, suggerendo la necessità di modulare questa attivazione in ambito clinico.
Lo studio invita poi a riflettere circa una delle sfide più grandi nella pratica clinica, ovvero riconoscere quando il dolore persiste, anche dopo che la causa primaria è stata trattata, e agire per modificare la risposta centrale. La terapia del dolore deve essere sempre e comunque personalizzata per ogni caso, tenendo conto dell’età dell’animale, delle sue condizioni cliniche e della sua risposta al trattamento, ed emerge chiaramente come la combinazione di più approcci terapeutici (nota come “gestione multimodale” del dolore) sia essenziale per ottenere i migliori risultati.
Infine, essendo l’accuratezza della diagnosi fondamentale per evitare trattamenti inefficaci, i veterinari dovrebbero sviluppare un “sesto senso” per riconoscere i più sottili segnali di dolore nei loro pazienti, unitamente all’uso di strumenti di valutazione del dolore come scale di punteggio validate e alla collaborazione con i proprietari per monitorare i cambiamenti comportamentali.
Le autrici, in conclusione, ricordano come la ricerca continua a evolversi, con nuove molecole e tecnologie in costante sviluppo, nonché con un continuo approfondimento dei meccanismi biologici alla base della nocicezione. I veterinari devono dunque tenersi sempre aggiornati sulle ultime innovazioni nel trattamento del dolore, che possono rendere più efficaci i trattamenti e aprire nuove opportunità per migliorare la qualità di vita degli animali sofferenti.
Pedersen TR, Berendt M, Rusbridge C. Neuroanatomy of Spinal Nociception and Pain in Dogs and Cats: A practical review for the veterinary clinician. Front Vet Sci. 2025 Feb 20;12:1534685.