Artrosi del gatto: i consigli di Bennett
“Il gatto con l’artrosi: consigli pratici per il veterinario generalista” è il titolo della relazione che David Bennett ha tenuto sabato 30 maggio 2009 a Rimini. Più che una relazione, una vera e propria bussola che il noto ortopedico di Glasgow ha fornito ai 150 iscritti all’evento organizzato da Innovet, calandosi nei panni del medico generalista, e cercando di dare indicazioni precise su come affrontare la diagnosi e la terapia di questa malattia finora erroneamente considerata poco frequente nei felini.
L’artrosi – ha detto Bennett – è una malattia molto rilevante nel gatto, specie se anziano (> 11 anni); che può colpire tutte le articolazioni (anche se sono gomito ed anca ad esserne particolarmente affette), spesso in modo bilaterale e con coinvolgimento multiplo; che, solitamente, è di natura primaria, idiopatica, senza cioè una causa scatenante specifica; e che, a differenza del cane, non si manifesta con la zoppia o il disagio articolare, quanto piuttosto attraverso una serie di cambiamenti del comportamento e dello stile di vita del gatto, che solo il proprietario è in grado di riferire tempestivamente al medico veterinario.
Partendo da questo inquadramento generale della malattia, Bennett ha tratto gli spunti per illustrare sei “practical tips” da seguire nella prassi clinica ambulatoriale: 1. coinvolgere il proprietario, interrogandolo sui cambiamenti che l’animale può manifestare nelle sfere della mobilità, dell’attività generale, delle abitudini di toeletta (grooming) o del carattere; 2. adottare specifici accorgimenti durante la visita clinica, ricordando che, molto spesso, il gatto con artrosi ha riscontri negativi da un punto di vista ortopedico, con assenza di zoppia, mancanza di crepitii o di versamenti articolari, e scarsa riduzione del ROM; 3. tenere a mente che la radiografia non è essenziale per la diagnosi di artrosi, dato che articolazioni radiograficamente malate possono non esserlo dal punto di vista clinico e, viceversa, articolazioni radiograficamente sane possono invece essere clinicamente malate; 4. consigliare al proprietario modifiche dell’ambiente di vita, finalizzate ad adattarlo allo stato delle articolazioni del gatto, come a ridurre lo stress; 5. usare con cautela i FANS, anche se specifici per il gatto; 6. utilizzare nutraceutici condroprotettori: da soli; in combinazione con i FANS, per ridurne dosaggi e tempi di somministrazione; oppure ancora come approccio di prevenzione all’artrosi del gatto senior o francamente geriatrico.