Artrosi del gatto: malattia costituzionale
A differenza di quanto avviene nel cane, nel gatto l’artrosi, più che l’esito finale di una grande varietà di malattie ortopediche dello sviluppo, si può considerare una malattia costituzionale legata all’età. A confermarlo è un gruppo di ricercatori olandesi, che ha condotto uno studio clinico cross-sezionale, finalizzato a valutare la prevalenza radiografica di artrosi in 100 gatti anziani (dai sei anni in su), associandola alla comparsa di alterazioni comportamentali riferite dal proprietario.
Il 61% dei gatti reclutati manifestava artrosi a carico di almeno un’articolazione, e la percentuale di degenerazione articolare, da moderata a grave, saliva all’82% nei soggetti che avevano superato i 14 anni di età. Nel 48% dei gatti dello studio, l’artrosi era poliarticolare, con un interessamento, sovente bilaterale, di spalla, gomito, anca, ginocchio e tarso.
In merito ai segni clinici, lo studio olandese confermava che solo raramente compariva zoppia, ed i gatti artrosici manifestavano il loro disagio articolare prevalentemente attraverso modifiche del comportamento abituale. Un questionario somministrato ai proprietari rivelava, infatti, che i segni comportamentali più frequenti in gatti con artrosi radiografica erano la ridotta abilità nel salto, la diminuita attività di toelettatura (grooming) e l’eliminazione inappropriata.
Traendo le conclusioni, lo studio olandese conferma le caratteristiche salienti dell’artrosi felina: prevalenza direttamente proporzionale all’età, coinvolgimento pluriarticolare, comparsa di segni clinici comportamentali.