DJD nel gatto
Le ultime conferme dell’importanza delle degenerazioni articolari nel gatto vengono da una valutazione prospettica condotta da Duncan Lascelles su un campione di 100 gatti, selezionati da un database di 1640 pazienti dell’Università del North Carolina.
Il 72% dei gatti inclusi nell’indagine presentava almeno un’articolazione interessata dalla DJD, mentre il 43% manifestava i segni radiografici di artrosi della colonna veretebrale. Complessivamente, il 74% dei gatti risultava affetto da DJD in qualche parte dello scheletro.
Inoltre, le articolazioni più frequentemente interessate dal processo degenerativo erano, in ordine decrescente, il ginocchio, il gomito e l’anca. Non considerando, però, il reperto della calcificazione meniscale, la giunzione più interessata dalla DJD si rivelava essere il gomito.
Lascelles conclude che, in sintonia con i dati precedentemente pubblicati, la prevalenza della DJD nel gatto domestico è davvero alta. E ne conferma peraltro anche le fattezze cliniche: l’incostante presenza della zoppia come segno patognomonico di degenerazione articolare; la difficoltà a decodificare il dolore cronico nel gatto; la scarsa correlazione tra riscontri clinici e radiografici.