Eroi a 4 zampe al “ground zero”
L’inalazione di polveri, fumo, asbesto e di altre tossine non ancora identificate ha rappresentato il rischio maggiore corso dai cani delle squadre di soccorso, intervenute a New York nelle settimane successive all’11 settembre.
Al nemico aereo si è associato quello derivante dal terreno e rappresentato, da un lato, da vetri rotti e frammenti metallici e, dall’altro, dalle voragini apertesi in seguito alle esplosioni.
“Ho visto un Labrador cadere in uno di questi impressionanti buchi e finire dentro una pozza di gasolio” riporta Cindy Otto, una Veterinaria dell’Università della Pennsylvania, impegnata nell’assistenza sanitaria ai cani delle squadre di soccorso.
“Come se non bastasse, anche violenti getti di vapore bollente contribuivano a mettere a repentaglio la vita di questi animali… Fortunatamente – prosegue la Veterinaria intervistata – la nostra attività si è risolta principalmente in misure di prevenzione, piuttosto che di cura vera e propria”. Nessun danno grave, dunque, agli animali impegnati.
Pochi – lo sappiamo – i superstiti rinvenuti sotto le macerie. Non certo per colpa di questi eroi a 4 zampe, che – ci riferiscono i presenti – “ce l’hanno proprio messa tutta”.
A loro, il nostro grazie.
L’articolo originale può essere consultato all’indirizzo http://www.avma.org/onlnews/javma/dec01/s121501m.asp .