I cani ci guardano in faccia
La ricerca è pubblicata sulla rivista di etologia e comportamento animale “Animal Behaviour”, e porta la firma di un team di medici veterinari e psicologi dell’Università di Padova, coordinati dal comportamentalista veterinario Paolo Mongillo.
Dopo un periodo di studio all’estero presso uno dei centri di eccellenza nel campo della ricerca sull’invecchiamento cerebrale del cane, Mongillo ha sviluppato un test comportamentale che ha riscosso l’attenzione dei media nazionali come nuovo metodo per studiare l’attenzione selettiva del cane nei confronti della controparte umana e l’influenza dell’età su tale performance cognitiva.
In tale test, il cane veniva fatto passare più volte davanti al suo padrone e ad una persona sconosciuta. Venivano poi valutati sia il tempo con cui lo sguardo del cane si soffermava sulle due persone, sia l’attenzione che l’animale riservava alla porta da cui era uscito il suo proprietario rispetto allo sconosciuto.
Il cane guardava più a lungo il padrone rispetto all’altra persona, avvicinandosi sempre alla porta dalla quale era uscito il proprietario. Se, però, il volto del proprietario veniva coperto, l’attenzione dell’animale verso di lui diminuiva nettamente.
E ad incidere su questo comportamento era anche il parametro “età”. La stessa ricerca dimostrava, infatti, che il cane anziano (con più di sette anni di età) manifestava difficoltà nell’individuare il volto del proprietario, anche se perfettamente visibile.
Lo studio, commenta Mongillo, dimostra come l’invecchiamento, analogamente a quanto succede nell’uomo, abbia una chiara ripercussione sulle capacità cognitive e di attenzione del cane.
Volendo fornire un’indicazione pratica derivante da questo test, possiamo consigliare di non coprirsi mai il volto, se il nostro obiettivo è quello di essere sempre in perfetta sintonia con il nostro quattro zampe.