Il cane “sniffa” le malattie dell'uomo
Fu la rivista medica “The Lancet” che, giusto vent’anni fa, dette spessore scientifico alla notizia che il cane, grazie ad un fiuto diecimila volte più acuto di quello dell’uomo, è in grado di “annusare” le malattie, ancor prima che queste vengano ufficializzate anche dai più sofisticati screening diagnostici.
Nel 2006, la valenza diagnostica del fiuto del cane venne ribadita da uno studio clinico che dimostrò come il nostro amico a quattro zampe è a dir poco capace di annusare il cancro del polmone e della mammella. Le cellule cancerose, sostenevano i ricercatori, producono prodotti di scarto diversi da quelli delle cellule sane, ed il naso del cane è naturalmente attrezzato per percepire la presenza di queste molecole nell’aria espirata dal suo padrone, anche quando queste molecole “sentinella” sono solo poche unità per trilione di molecole d’aria.
Ora, un nuovo studio della Scuola di Psicologia della Queen’s University di Belfast dimostra che il 65% di 212 pazienti diabetici individuava nei loro cani strane reazioni comportamentali (es. vocalizzazioni, esagerata agitazione) in coincidenza con almeno uno dei loro episodi ipoglicemici, mentre era il 32% degli animali a reagire in modo anomalo a ben 11 di tali episodi. Insomma, un fiuto, quello del cane, che “stana” le malattie. Un sofisticato sensore capace di captare le sostanze chimiche presenti nell’aria e, per questo, da “sfruttare” a fini diagnostici in tumori di vario genere (polmone, rene, vescica, melanoma) e perfino in malattie psichiatriche, come la schizofrenia.
Per questo, il “cancer and biodetection dogs research centre” di Aylesbury (Inghilterra) ha già organizzato per 17 cani un corso di addestramento che insegnerà ad affinare la loro naturale “intelligenza olfattiva”, e a riconoscere le malattie dei padroni.
Leggi l’articolo di “La Repubblica”
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