L’artrosi del gatto
“Oggi, il mondo veterinario, sia in Italia che all’estero, ha preso definitiva coscienza dell’importanza dell’artrosi nel cane… Non altrettanto si può dire per l’artrosi felina…Il gatto cela egregiamente, dietro la sua fiera agilità, una malattia che condivide, dal punto di vista biologico, con il cane, ma da cui se ne differenzia per i tratti clinici: atipici, difficili da scovare… Una clinica, quella dell’artrosi del gatto, che obbliga il medico veterinario all’esercizio pratico della tanto decantata multidisciplinarietà del medico di base. Basti pensare alla diagnosi, che passa obbligatoriamente per la valutazione non solo di parametri strettamente ortopedici, ma anche di quelle modifiche comportamentali e dello stile abituale di vita, con cui i felini esprimono assai spesso il dolore articolare.”
Le parole sono tratte dall’editoriale di apertura di Renato della Valle, e focalizzano i motivi per cui Innovet si sia ora accostata all’artrosi del gatto: la necessità di divulgare le conoscenze su una malattia ancora poco conosciuta, ma destinata a coagulare intorno a sé il crescente interesse dei medici veterinari per piccoli animali; l’impegno a trovare strumenti, diagnostici e terapeutici, sempre più adeguati per contrastare una delle cause più subdole ed invalidanti di dolore cronico nel gatto.
A trattare l’argomento “artrosi felina” intervengono su “Innovation in Veterinary Medicine” più esperti. Il noto ortopedico Carlo Maria Mortellaro delinea la clinica di questa emergente malattia del gatto: dai dati epidemiologici, all’eziologia, ai distretti articolari maggiormente interessati; fino a spiegarne i capisaldi della diagnosi ortopedica. La comportamentalista Maria Chiara Catalani spiega i “segni nascosti” dell’artrosi: quelle alterazioni del comportamento e dello stile di vita con cui il gatto indica indirettamente la presenza di un problema articolare, e che testimoniano come l’analisi comportamentale ed il coinvolgimento del proprietario siano tappe fondamentali nel percorso diagnostico dell’artrosi.
“Mai in nessun altra specie come nel gatto, per l’artrosi vale un approccio integrato multimodale.” Con queste parole si apre la sezione, curata da Carlo Maria Mortellaro ed Alda Miolo, sulla terapia dell’artrosi: una combinazione di interventi non farmacologici e farmacologici, finalizzati a ridurre dolore e limitazione funzionale, nonché a controllare la progressione della malattia. Tra gli approcci non farmacologici, la fisioterapia riabilitativa viene trattata specificatamente da Ludovica Dragone (Reggio Emilia) che elenca sinteticamente le principali tecniche, manuali e strumentali, che oggi trovano applicazione anche nel gatto.
La farmacologia dell’artrosi viene, infine, declinata nei suoi due capitoli fondamentali: la terapia sintomatica, con particolare riguardo alle cautele d’uso dei FANS nel gatto; e la terapia di fondo (ground therapy), basato sull’utilizzo di sostanze capaci di agire, con meccanismi diversi, sulla patogenesi dell’artrosi felina: condroprotettori, antiossidanti ed acidi grassi essenziali della serie omega-3.
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