Le infezioni virali favoriscono il declino cognitivo del gatto anziano
Clinici veterinari iraniani dimostrano nel gatto anziano quello che già era dimostrato per l’uomo: il peggioramento della traiettoria dell’invecchiamento in seguito all’esposizione ad infezioni virali.
Mettendo a confronto 20 gatti FIV positivi con altrettanti soggetti negativi, i ricercatori dimostrano un netto calo della performance mnemonica visuospaziale negli infetti, e tale riduzione è assolutamente più marcata nei gatti anziani.
“È un’evidenza – sottolineano i ricercatori nella discussione dell’articolo di Journal of Veterinary Behavior – condivisa anche dalla controparte umana, tant’è che le infezioni da HIV, ma anche lo stesso COVID-19, creano nei pazienti deficit neurocognitivi in funzione della diffusione dei virus nel tessuto cerebrale.”
Interessante il dato che questa riduzione della performance mnemonica si osserva solo nei gatti anziani. A significare che è negli “over 7 anni” che la carica virale ha la capacità di accelerare l’invecchiamento cerebrale e indirizzarlo verso traiettorie patologiche e conseguenti disfunzioni cognitive e mnemoniche.
La portata applicativa del dato è sicuramente molto interessante. Per rallentare l’invecchiamento cerebrale dei nostri gatti, e decretarne un andamento di successo, abbiamo un’arma in più: prevenire infezioni virali comuni come quella da FIV, ed evitarne in tarda età le deleterie conseguenze sulle loro capacità cognitive e mnemoniche.
Azadian A, Nasab MG, Payghani C, Firouzamandi M. Naturally FIV-infected cats exhibit a higher risk of age-related visuospatial working memory impairment compared to cats without FIV disease. Journal of Veterinary Behavior (2020),39:32-36