Le linee guida per la stomatite felina

Una task force di sette odontostomatologi provenienti da tutta Europa, Italia compresa, ha tracciato le coordinate cliniche e terapeutiche della FCGS, una delle più frustranti malattie infiammatorie del cavo orale del gatto.
Innanzitutto la definizione. Gli esperti propongono di utilizzare il termine “sindrome” nell’ottica della profonda diversità, sia topografica che prognostica, con cui questa infiammazione dell’orofaringe si manifesta nel gatto, e tentativamente ne individuano due forme principali: quella con interessamento della mucosa alveolare, labiale e buccale, e la stomatite accompagnata anche da mucosite caudale.
Da un punto di vista eziologico, unanime la visione della FCGS come di un’inappropriata risposta immunologica del gatto ad antigeni di natura diversa: batteri (placca), funghi, parassiti, virus (es. calicivirus), alimenti.
Dopo una dettagliata descrizione dell’algoritmo diagnostico – che oltre ad un’accurata ispezione del cavo orale contempla una lunga lista di indagini strumentali e di laboratorio – la task force si concentra sul management della stomatite. Una combinazione di opzioni “di prima linea”, associate ad approcci aggiuntivi, da mettere in campo nei casi difficili e refrattari. Tra le prime, un posto di rilievo spetta sicuramente all’estrazione dentaria, obbligatoria per gli elementi dentari affetti da lesioni da riassorbimento o periodontite, piuttosto che localizzati nelle aree infiammate. Altrettanto importanti il controllo del dolore e dell’infiammazione, uniti alla prassi quotidiana di igiene orale e all’utilizzo di supplementi nutrizionali che, oltre ad aiutare la risoluzione della flogosi orale, possono essere efficaci anche nei processi riparativi post-estrattivi.