Linee guida per il gatto anziano
Sono le prime “raccomandazioni” dedicate esclusivamente al gatto. Una sorta di vademecum che otto esperti di Medicina felina scrivono per il veterinario generalista, con l’intento di assisterlo in compiti piuttosto complessi della sua Professione: fornire cure qualitativamente elevate ai gatti anziani e geriatrici; facilitare la diagnosi precoce e ridurre i fattori di rischio delle malattie cui l’invecchiamento li predispone; migliorare o mantenere la funzionalità residua degli organi; promuovere la longevità e migliorare la qualità di vita dei gatti “senior”.
Gli esperti dell’AAFP iniziano descrivendo la “senior cat wellness visit”: quella visita periodica di controllo che, oltre all’esame obiettivo generale a carico di tutti gli organi, deve includere un’indagine approfondita sulle modifiche comportamentali e/o dello stile di vita del gatto anziano, come una particolare attenzione allo stato vaccinale, al controllo del peso, ed alla cura di denti e gengive.
Un’attenzione tutta speciale è riservata alle malattie della terza età: dall’ipertensione all’insufficienza renale cronica, all’ipertiroidismo, alle malattie infiammatorie intestinali, alle neoplasie, alle flogosi del tratto urinario inferiore (FLUTD).
Grande attenzione anche per l’artrosi e la demenza senile. L’artrosi – scrive l’AAFP – è una malattia comune nel gatto anziano, ma è, altrettanto frequentemente, sottodiagnosticata. Per questo, il veterinario deve sollecitare nel proprietario il rilievo di quelle modifiche del comportamento e dello stile di vita che nei felini rappresentano chiari segni di disagio articolare. Come deve mettere in atto un approccio multimodale che, oltre ad adattare l’ambiente di vita alle articolazioni del gatto artrosico, tenga in debita considerazione il controllo del peso, l’uso di condroprotettori e di antidolorifici approvati per questa specie.
Anche la demenza senile è frequente nel gatto, specie in età geriatrica, ed è fonte di numerosi segni clinici di invecchiamento cerebrale: eliminazione inappropriata, disorientamento spaziale, diminuita attività generale, alterazioni del ciclo sonno/veglia. Ed anche per la demenza senile vale un approccio di combinazione. Dopo aver escluso che i disordini comportamentali e cognitivi siano legati a cause di natura organica, il veterinario dovrà, infatti, consigliare l’uso di supplementi ad attività neuroprotettiva ed antiossidante, unitamente a strategie di tipo farmacologico, comportamentale ed ambientale.
Pittari J, Rodan L, Beekman G, Gunn-Moore D, Polzin D, Taboada J, Tuzio H, Zoran D. AAFP senior care guidelines, Revised December 2008
http://www.catvets.com/uploads/PDF/2008SrCareGuidelinesFinal…