Malattie dell’accrescimento alla SITOV
L’intera mattinata è stata dedicata alle DOD, ovverossia a quelle “malattie ortopediche dello sviluppo”, frutto di una esiziale combinazione tra cause genetiche e fattori ambientali e fonte primaria, se non tempestivamente diagnosticate ed opportunamente trattate, di artrosi. Gian Luigi Manara, attuale presidente della SITOV, ha cercato di rendere tangibile la complessità clinica e diagnostica di questo variegato gruppo di patologie: osteocondrosi e osteocondrite dissecante (OCD), osteodistrofia ipertrofica (HOD) e fibrosa, ritenzione delle cartilagini encondrali (RCC), panosteite, fino ad arrivare alle “nuove patologie della crescita”, tra cui la mancata unione del nucleo caudale della glena scapolare, la sindrome di Sever e l’assai poco conosciuta sindrome di Osgood, altrimenti detta necrosi asettica della cresta tibiale.
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Alda Miolo del CeDIS di Innovet che ha parlato di nutraceutici per ridurre il rischio di artrosi nei cuccioli predisposti. “Il cosiddetto “rischio artrosi” – ha puntualizzato la relatrice – è una costellazione di fattori su cui agire per dare spazio ad una vera e propria “prevenzione” dell’artrosi…Oltre alle DOD stesse, alla razza, al sovrappeso e/o alla stile di vita dell’animale, c’è da tenere in debita considerazione la scarsa efficienza del complesso di muscoli, tendini e legamenti (unità MTL), una sorta di “incompetenza” di questo apparato di contenimento articolare, legata a situazioni parafisiologiche (una crescita troppo rapida, ad esempio, o un’alimentazione eccessiva) o francamente patologiche, tipiche dello sviluppo (es. displasie).”
Per contrastare tale incompetenza, Miolo fornisce la “ricetta” nutraceutica. “Accanto alla nota attività condroprotettiva di glucosamina e condroitin solfato a basso peso molecolare, è auspicabile l’utilizzo di sostanze che agiscano primariamente sull’unità MTL. Alludo al’acido lipoico (ALA) che, ottimizzando le riserve energetiche e metaboliche di muscoli e legamenti, ha tutte le potenzialità per aumentarne la competenza funzionale e ridurre, di conseguenza, il rischio artrosi.”
Il pomeriggio, infine, ha visto Filippo Maria Martini, ricercatore dell’Università di Parma, impegnato nella spiegazione delle tecniche artroscopiche applicate alla diagnosi precoce ed al trattamento delle DOD a carico di spalla, gomito ed anca.