Mastociti e allergie del gatto
La rivista ufficiale dell’AIVPAFE ripropone, proprio in questi giorni, le relazioni scientifiche che hanno animato la “Giornata di Dermatologia”, svoltasi domenica 10 Novembre 2002 a Grugliasco, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino. Oltre agli interventi di Silvia Auxilia sull’inquadramento clinico-diagnostico del prurito nel gatto, di Maria Grazia Gallo sulle dermatofitosi e di Martino Trucano su un caso interattivo di intolleranza alimentare, viene pubblicata la relazione di Alda Miolo del CeDIS di Innovet sul ruolo e le strategie di modulazione dei mastociti nelle allergie del gatto. In sintesi, del mastocita – abbondantemente presente nella cute del gatto – viene indagata l’intrigante doppia funzionalità, in quanto: – “regolatore omeostatico” del distretto cutaneo, grazie ad una degranulazione controllata e selettiva di mediatori che coordinano la risposta adattativa globale del tessuto nei confronti di eventi aggressivi di varia natura; – “effettore di danno” quando – iperattivato da stimoli allergici – va incontro all’eccessivo rilascio (iper-degranulazione) di sostanze, chiamate in causa nell’innesco e nella cronicizzazione dell’infiammazione allergica e nei fenomeni infettivi e di disepitelizzazione ad essa associati. “Un importante passo in avanti nel trattamento delle allergie cutanee si è fatto con la recente scoperta di sostanze capaci di agire con meccanismi di modulazione biologica, finalizzati al riequilibrio dell’iperdegranulazione del mastocita entro valori compatibili con l’omeostasi della cute”. Con questa frase si apre l’ultima parte della relazione, incentrata sulla spiegazione delle ALIAmidi, quelle molecole a meccanismo ALIA (Autacoid Local Injury Antagonism), dimostratesi efficaci in svariate situazioni infiammatorie ed iperalgiche, proprio grazie alla loro capacità di riportare “a norma” l’iperdegranulazione mastocitaria. Il capostipite di tali molecole – conosciuto come Palmidrol – è stato specificatamente utilizzato per via orale in gatti allergici, con il risultato di migliorare sintomi e lesioni connessi a stati specifici di ipersensibilità cutanea, come il granuloma eosinofilico e la placca eosinofilica.