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Mastociti e vasi nell’atopia

Medline; gennaio 2005; parola chiave “mast cell”. A comparire tra le prime pubblicazioni dell’imminente nuovo anno, è un “original article” della rivista “Allergy”, firmato da un gruppo di pediatri ed immunologi tedeschi che, per la prima volta, dimostrano come nella cute atopica esista una stretta correlazione tra mastociti dermici ed epidermici da una parte e neoformazione di vasi (neoangiogenesi) dall’altra.
Mastociti e vasi nell’atopia

Già lo si sapeva che i mastociti hanno un ruolo ben definito nella neoangiogenesi che contraddistingue la crescita tumorale. Mai, invece, si era indagato sul possibile link funzionale che lega mastociti e proliferazione vasale nelle malattie infiammatorie croniche della cute, comprese quelle di natura allergica.
A colmare questa lacuna, arrivano ora le ricerche di un gruppo di studiosi della “Humboldt University” di Berlino che, sottoponendo a sofisticate indagini immunoistochimiche e morfometriche le biopsie cutanee di 27 pazienti portatori di dermatite atopica, hanno ottenuto evidenze davvero importanti che, così, sintetizziamo:
– da un punto di vista morfometrico, i mastociti sono presenti non solo a livello del derma papillare, ma anche dell’epidermide, dove si ritrovano diffusi fino agli strati più superficiali (spinoso e granuloso). Sia i mastociti epidermici che quelli papillari si giustappongono anatomicamente alle strutture vasali presenti;
– da un punto di vista funzionale, gli Autori descrivono un’influenza bidirezionale dei mastociti sulla neoangiogenesi che interessa l’epidermide atopica. “I mastociti – scrivono – agiscono in maniera retroattiva (backward), rilasciando sostanze pro-angiogeniche che preparano ed inducono la crescita endoteliale. Ma agiscono, altresì, in maniera propedeutica (forward) allo sviluppo della nuova rete vasale. E questo sono in grado di farlo grazie al rilascio di proteasi che, degradando la matrice epidermica, consentono l’avanzamento dei bottoni endoteliali in seno al tessuto.” “È attraverso questi vasi neoformati – concludono i ricercatori – che le cellule infiammatorie possono facilmente invadere la cute infiammata, dove, se da una parte consolidano le risposte difensive contro allergeni di varia natura, dall’altra contribuiscono alla persistenza dello stato infiammatorio cronico.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it