Mastociti nelle patologie discali canine: nuove evidenze
Diversi studi sull’uomo hanno dimostrato che i mastociti si infiltrano nel disco intervertebrale (IVD) in corso di degenerazione (IVDD). Questi non solo rilasciano in sede fattori pro-infiammatori, pro-algici, angiogenici e catabolici, ma richiamano anche i macrofagi, i quali a loro volta sintetizzano ulteriori mediatori che rimodellano la matrice erniaria.
Pur essendone un eccellente modello pre-clinico, l’IVDD nel cane è stata finora molto meno studiata rispetto alla controparte “umana”. Alcuni ricercatori si sono dunque chiesti se il ruolo delle cellule infiammatorie fosse altrettanto cruciale nella patogenesi della IVDD canina.
Un gruppo interdisciplinare della Ohio State University ha appena pubblicato sul Journal of Orthopaedic Research – Spine (JORS) uno studio che ha coinvolto 16 cani di proprietà affetti da ernia discale, e sottoposti a intervento di emilaminectomia senza discectomia, da cui sono stati raccolti dei campioni di tessuto erniato di scarto; inoltre, sono state isolate sezioni di IVD toracolombari da 12 cani adulti sani che fungessero da controllo.
Le sezioni istologiche sono poi state sottoposte a colorazione differenziale, immunoistochimica e PCR. Da tali analisi si è visto un aumento dell’infiltrazione di mastociti e macrofagi, nonché della crescita vascolare. Nei cani con ernia, infatti, al contrario di quelli sani che risultavano “puliti”, si è dunque riscontrata la presenza di un tessuto di granulazione − tipico dell’ernia discale e relativa lombalgia nell’uomo.
Allo stesso modo, il contenuto di proteoglicani era in gran parte conservato nel tessuto prelevato dai soggetti sani, mentre il tessuto erniato passava ad una matrice dominata dal collagene.
In una seconda parte dello studio, inoltre, cellule del nucleo polposo e mastociti sono stati co-coltivati in agarosio per “mimare” l’invasione delle cellule infiammatorie nel microambiente nativo: ciò ha portato ad un aumento dei mediatori infiammatori e pro-angiogenici (es. IL-6, TNFα, VEGFα) già dopo 14 giorni. Fenomeno che non si era osservato, al contrario, nelle colture in cui i mastociti erano stati preventivamente stabilizzati con sodio cromoglicato [i.e., sostanza che inibisce il rilascio di granuli].
Gli autori concludono affermando che i risultati di questo studio supportano la specie canina come utile modello per lo studio dell’IVDD, poiché l’infiltrazione di mastociti, macrofagi e vasi sanguigni è conservata tanto negli umani quanto nei cani.
Heimann MK, Thompson K, Gunsch G, Tang SN, Klamer B, Corps K, Walter BA, Moore SA, Purmessur D. Characterization and modulation of the pro-inflammatory effects of immune cells in the canine intervertebral disk. JOR Spine. 2024 Apr 23;7(2):e1333.