Nuovo indicatore di infiammazione parodontale
È “Research in Veterinary Science” a pubblicare i dati di questo interessante studio condotto da un gruppo di veterinari di Tessalonicco (Grecia) sui tessuti gengivali di 141 cani affetti da gengivite o da periodontite, precoce, moderata e grave.
“L’analisi spettrofotometrica dei campioni bioptici di gengiva – si legge nell’articolo – ha rivelato un marcato aumento locale di attività di PA nei soggetti portatori di infiammazione rispetto ai controlli…Non solo, ma sia l’attività di questo fattore che gli antigeni anti-attivatori del plasminogeno tissutale (t-PA) erano proporzionali alla gravità della periodontite in atto, come al grado di sanguinamento gengivale.”
I ricercatori non lasciano adito a dubbi. “Lo studio dimostra per la prima volta la correlazione positiva esistente tra l’attività di questo fattore ed i diversi stadi evolutivi della malattia parodontale…Dati, dunque, che vanno a confermare l’ipotesi che sia proprio l’attività fibrinolitica del PA ad essere uno dei principali meccanismi responsabili di quell’estesa distruzione della matrice connetivale che contraddistingue le fasi più avanzate ed irreversibili della malattia parodontale.”
E tra le fonti cellulari più importanti sia di PA che del corrispondente inibitore (PAI, plasminogen activator inhibitor) figurano proprio i mastociti del cavo orale. Alla luce dello studio pubblicato, down-modulare l’attività degranulatoria di queste cellule in corso di gengivite e/o periodontite si arricchisce, pertanto, di un’ulteriore, importante valenza: quella di controllare il rilascio sia di attivatori che di inibitori del plasminogeno, a favore di un recupero di quella bilancia tra fattori ad attività contrapposte, indispensabile a bloccare l’innesco e/o l’evoluzione del danno periodontale.