PEA nel sito UAB
La UAB è una delle università spagnole più note al mondo, non solo per i 50 dipartimenti raggruppati in 16 facoltà e scuole professionali, che danno vita ad oltre 70 indirizzi di studio e 90 corsi di specializzazione, ma anche per la presenza di più di una trentina di centri di ricerca di eccellenza in diversi settori della medicina, sia umana che veterinaria.
Uno di questi è UNIVET: spin-off della UAB, fondata da dermatologi veterinari e farmacologi per studiare i metodi più avanzati per la diagnosi ed il trattamento delle malattie cutanee negli animali da compagnia. UNIVET ed INNOVET sono unite da un progetto di ricerca di ampio respiro, siglato di recente allo scopo di studiare congiuntamente meccanismi ed effetti delle aliamidi (PEA in primis) nell’ambito di quei sistemi di protezione endogena che l’organismo è in grado di attivare per arginare, a livello della cute, prurito, infiammazione e dolore.
Il primo, importante risultato di questo progetto è stato pubblicato da pochi mesi su “Veterinary Immunology and Immunopathology”[vedi scheda recensione Bibliovet in
https://www.innovet.it/?pid=14&pagesc_az=bvet_show_rec&pagesc… ].
Ora, la UAB ripropone i risultati di queste ricerche nel suo sito ufficiale www.uab.es, citandoli tra le più interessanti news di “Ciencia Animal” [Scienza Animale], e dedicando alla PEA – il “cannabinoide endogeno para el tratamiento alergico”- un efficace editoriale di Anna Puigdemont, coordinatrice del progetto di ricerca.
Il nostro studio, scrive Puigdemont, ha dimostrato l’efficacia della PEA nel ridurre il rilascio, da parte dei mastociti cutanei di cane, di mediatori, come l’istamina, il TNF e le prostaglandine, notoriamente coinvolti nei processi infiammatori e pruritogeni. A suggerire che gli effetti clinici ascritti alla PEA nelle situazioni allergiche del cane e del gatto sono presumibilmente da ascriversi a questo meccanismo: la down-modulazione della degranulazione mastocitaria di mediatori immuno-infiammatori.
Tutto da leggere il sito UAB: anche perché, per noi italiani, lo spagnolo (catalano, compreso) è assai più comprensibile dell’inglese!
Leggi la news nella rubrica di “Ciencia Animal”
http://www.uab.es/servlet/Satellite?cid=1096481464166&pagena…