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PREVENZIONE IN GERIATRIA VETERINARIA: UN GAP DA COLMARE

L’invecchiamento del cane continua a non ricevere l’attenzione necessaria. Servono più consapevolezza, screening mirati e un dialogo efficace con i proprietari.
PREVENZIONE IN GERIATRIA VETERINARIA: UN GAP DA COLMARE

 

L’anzianità è una fase della vita del cane spesso trascurata in termini di prevenzione e diagnosi precoce. Molti proprietari non riconoscono i segni clinici dell’invecchiamento come indicatori della necessità di assistenza veterinaria e, attribuendoli erroneamente a un normale processo fisiologico, finiscono per ritardare le cure. Alcune cliniche hanno implementato dei “piani salute” specificamente orientati al cane anziano, includendo screening regolari, valutazioni nutrizionali e comportamentali, e una gestione costante delle patologie croniche. Tuttavia, questi programmi non sempre ottengono risultati efficaci, spesso a causa della scarsa adesione da parte dei proprietari o della mancanza di standardizzazione.

 

Uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato su Frontiers ha effettivamente evidenziato significative discrepanze tra le percezioni dei proprietari di cani anziani e dei veterinari riguardo alle necessità di assistenza preventiva e terapeutica. Attraverso due sondaggi online, i ricercatori hanno coinvolto 633 proprietari e 305 veterinari, analizzando i rispettivi approcci alle visite veterinarie e alla gestione dei segni clinici dell’invecchiamento.

I problemi di salute più comunemente riportati dai proprietari riguardavano l’apparato muscoloscheletrico (47%), i denti (35%), la cute (29%) e i sensi (udito: 29%; vista: 27%). Alcune condizioni, come la demenza (15%), non erano mai state ufficialmente diagnosticate da un medico veterinario; pertanto, la loro prevalenza era da considerarsi altamente sottostimata.

Una delle principali discrepanze emerse dallo studio riguardava la frequenza delle visite veterinarie: mentre il 47% dei proprietari riteneva sufficiente una visita annuale per un cane anziano in buona salute, il 73% dei veterinari raccomandava visite semestrali. Inoltre, il 14% dei proprietari dichiarava che avrebbe consultato il veterinario solo in caso di malattia. In maniera analoga, il 33% dei proprietari credeva che i cani anziani non avessero più bisogno di vaccinazioni, contro il 92% dei veterinari che sosteneva l’importanza di vaccinazioni annuali anche in età geriatrica.

 

La maggior parte dei veterinari (85%) riteneva che i cani anziani necessitassero di un approccio consultivo differente rispetto ai cani più giovani. Tuttavia, nonostante l’83% delle strutture offrisse programmi specifici per i cani giovani, solo il 14% disponeva di un piano dedicato ai cani anziani. Questo disallineamento si riflette anche nei dati relativi ai proprietari: solo il 10% ha dichiarato di aver aderito a screening specifici per il proprio cane anziano.

 

Secondo gli autori dello studio, queste differenti percezioni e pratiche suggeriscono la necessità di rafforzare la proattività del veterinario, coinvolgendo attivamente il proprietario e promuovendo programmi di screening mirati. Solo così sarà possibile aumentare l’adesione alle raccomandazioni veterinarie, migliorare la prevenzione, e garantire un più elevato benessere degli animali anziani. Una comunicazione efficace tra proprietari e professionisti veterinari risulta quindi cruciale per una gestione ottimale della salute geriatrica del cane.

 

 

 

Wallis LJ, Radford AD, Belshaw Z, Jackson J, Kubinyi E, German AJ, Westgarth C. Cross-sectional United Kingdom surveys demonstrate that owners and veterinary professionals differ in their perceptions of preventive and treatment healthcare needs in ageing dogs. Front Vet Sci. 2024 Apr 4;11:1358480.