Ricetta elettronica veterinaria: Italia apripista nella UE
“Italia Paese apripista in Europa per l’introduzione della ricetta elettronica veterinaria (REV) obbligatoria anche per i farmaci veterinari. Il nuovo provvedimento del Ministero della Salute, in vigore dal 1° gennaio 2019, prevede la tracciabilità dei medicinali e delle terapie cui vengono sottoposti sia gli animali destinati alla catena alimentare, sia quelli da compagnia. Un controllo fondamentale soprattutto per gli antibiotici, di cui il nostro Paese è uno dei maggiori utilizzatori.”
È questo l’incipit del comunicato ANSA ripreso da tutte le più importanti testate giornalistiche specializzate e non, per annunciare la completa digitalizzazione della gestione dei farmaci veterinari, dalla prescrizione da parte del veterinario fino alla somministrazione ai pazienti animali.
Un’operazione, dunque, di vera e propria “Digital Disruption”, con la generazione attraverso il digitale di nuovi modelli organizzativi e operativi che trovano in particolare il plauso di AISA (Associazione delle aziende farmaceutiche del settore veterinario). “La ricetta elettronica obbligatoria – spiega Arianna Bolla, Presidente di AISA – consentirà un controllo pressoché totale sull’andamento della produzione, della vendita, della distribuzione e dell’effettivo utilizzo dei medicinali… Oltre alla possibilità di una tracciabilità completa del farmaco, avremo completa disponibilità di informazione sull’uso antibiotico, compreso il consumo per specie animale: particolare non da poco, perché a partire dalle caratteristiche del consumo per specie si potranno avviare maggiori controlli, più mirati, ma soprattutto maggiore formazione agli allevatori e ai veterinari. Tutte misure per allevare animali più sani”.
Più caute le Associazioni veterinarie che, pur considerando i vantaggi del nuovo sistema integrato di tracciabilità, non nascondono dubbi e criticità: dai costi aggiuntivi per l’intera filiera animale; alla necessità di formazione e sperimentazione di un metodo finora prevalentemente utilizzato nel campo degli animali da reddito, e non nel settore pet; all’obiezione di fondo che “molti principi attivi, prescrivibili esclusivamente dal veterinario, non rientrano in percorsi collegabili agli obiettivi dichiarati dalla REV (sicurezza alimentare e lotta all’antibioticoresistenza).”