Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

ANZIANI IN GAMBA GRAZIE AL CANE

Avere un cane al fianco è garanzia di maggior movimento e salute nella terza età. Lo dimostra in maniera oggettiva uno studio condotto su una comunità di persone anziane.
ANZIANI IN GAMBA GRAZIE AL CANE

Che la popolazione anziana sia più sedentaria di quella giovane è un dato di fatto. Come lo è l’affermazione che tutte le strategie mirate ad aumentare il livello di attività fisica nei soggetti avanti con gli anni hanno benefici sostanziali sul loro stato di salute generale. Tra queste strategie anti-invecchiamento, pare che quella di avere al proprio fianco un cane come metodo per facilitare un’attività fisica costante e regolare sia una di quelle più supportate da evidenze scientifiche. Studi recenti già avevano dimostrato che tra i cinque benefici più importanti dei pet c’era quello di incentivare l’attività fisica, tanto che i proprietari di cane dedicavano alle passeggiate a sei zampe ben 300 minuti a settimana, a fronte dei 168 di chi non possedeva animali [leggi in http://veterinaryteam.dvm360.com/firstline/article/articleDe… ]. Arriva ora dalla Scozia uno studio osservazionale dove in una comunità di 547 persone anziane (> 65 anni) si è valutato se il possesso di un cane era oggettivamente legato ad un maggior impegno fisico. La risposta è stata affermativa, tanto che, in base ai dati rilevati con un accelerometro, gli anziani proprietari di cane avevano un’attività fisica superiore al 12% rispetto ai coetanei che non possedevano un amico a quattro zampe; e tale dislivello di attività era pari a quello calcolato tra persone con 10 anni di differenza. È assai probabile, scrive il team di epidemiologi scozzesi, che tutto dipenda dal fatto che la persona anziana considera il cane un “partner” di camminate, ma soprattutto un vero e proprio “surrogato” sociale, con cui stabilire una relazione psico-affettiva capace di fugare depressione e solitudine e incentivare il benessere e la cura di sé. Si parla anche di cause indirette che favorirebbero ulteriormente l’attività fisica in chi possiede un cane. L’azione ad esempio di mediatori prodotti durante il movimento, che eserciterebbero azione anti-stress e anti-ansia e migliorerebbero la sensazione generalizzata di benessere. Non ultimo, potrebbe giocare un ruolo motivazionale anche il senso di responsabilità verso l’animale da compagnia, tanto da trasformare l’anziano sedentario in arzillo podista impegnato a tutelare la salute, generale e articolare, del suo cane e, indirettamente, anche la sua. Feng Z, Dibben C, Witham MD et al. Dog ownership and physical activity in later life: a cross-sectional observational study. Preventive Medicine (2014), http://dx.doi.org/10.1016/j.ypmed.2014.06.004